intercessióne

sf. [sec. XIV; dal latino intercessío-ōnis, malleveria]. Atto ed effetto dell'intercedere a favore di qualcuno: ottenere un impiego per intercessione di un'autorità. § Nel diritto romano privato, l'intervento di un terzo in un rapporto obbligatorio, allo scopo di assumere il debito a proprio carico. Tale possibilità venne preclusa alle donne con un senatoconsulto velleiano del sec. I d. C. Nel diritto pubblico, il termine indicava l'opposizione di un magistrato al compimento di un atto da parte di altro magistrato, di pari o maggiore potestas. § Secondo la dottrina cattolica, che ne riscontra la pratica dell'Antico Testamento (I Maccabei 15, 14) e ne ribadì il principio nel Concilio di Trento (sessione XXV, 1563) contro la teoria di Wycliff e di Lutero che consideravano l'intercessione offensiva verso la mediazione unica e sufficiente di Cristo, è l'intervento supplice degli angeli e dei santi presso Dio a favore delle anime.

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