ipòstilo

agg. [sec. XIX; dal greco hypóstylos, da hypó, sotto e stylos, colonna]. Di ambiente con copertura piana sostenuta da file di colonne o pilastri. Il termine viene riferito soprattutto alle grandiose sale a colonne degli antichi templi egizi; la sala ipostila, impostata trasversalmente rispetto all'asse del tempio e posta tra il cortile e il santuario, poteva avere filari di colonne tutte della medesima altezza o un corridoio centrale di colonne più alte rispetto a quelle delle navate adiacenti (tempio di Ammone a Karnak). Il tipo della sala ipostila era presente anche in alcuni palazzi cretesi (Cnosso, Mallia) e in Persia, dove era detta apadāna, o sala di udienza reale (“sala delle cento colonne” nel palazzo di Dario a Persepoli). Ambienti ipostili si trovano anche nell'architettura greca (Tersilion di Megalopoli, Telesterion di Eleusi) e indiana (“sala delle mille colonne” del tempio di Srirangan a Madras).

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