iperrealismo

sm. [iper-+realismo]. Tendenza dell'arte contemporanea americana, caratterizzata in pittura e scultura dalla meccanica riproduzione integrale di elementi della realtà visiva. È nota anche con i termini equivalenti di superrealismo, realismo radicale, realismo fotografico (sharp-focus realism). Sviluppatasi nel corso della seconda metà degli anni Sessanta, l'arte iperrealista americana si è affermata nel 1972 attraverso la mostra organizzata alla Sidney Janis Gallery di New York (la medesima che nel 1961 aveva siglato la consacrazione ufficiale della pop art, da cui direttamente deriva l'iperrealismo) e la partecipazione dei suoi esponenti alla rassegna internazionale di Documenta 5 a Kassel. Basata essenzialmente sulle tecniche del riporto fotografico e del calco (per la scultura) e priva di apparenti interferenze soggettive da parte dell'artista (ma comunque espressione di un atteggiamento contestatario), la nuova figurazione dell'iperrealismo americano (che non ha mancato di propagarsi anche in Europa, ma con precise distinzioni culturali) annovera tra i suoi maggiori esponenti R. Estes, R. Goings, D. Hanson, R. McLean, J. Salt, J. De Andrea, S. Posen, C. Close.

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