ipogèo

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agg. e sm. [sec. XIX; dal greco hypógeios, tramite il latino tardo hypogēus].

1) Agg., che vive, che si sviluppa sotto terra. Per estensione, sotterraneo. In particolare: A) fauna ipogea, l'insieme degli animali che vivono nel terreno, nelle caverne, fenditure di rocce, acque sotterranee, ecc. A seconda se compare nel sottosuolo occasionalmente, abitualmente od obbligatoriamente, si distingue in fauna troglossena, trogofila e troglobia. Nell'ambiente ipogeo sono rappresentati quasi tutti i tipi animali dai Protozoi, con amebe e flagellati, ai Cordati con anfibi, rettili, pesci e mammiferi (roditori e insettivori; vedi anche cavernicolo). B) In botanica, di organo vegetale che cresce e si sviluppa rimanendo sempre al di sotto della superficie del terreno (come di norma avviene per radici, tuberi, bulbi, rizomi, ecc.). Semi ipogei, semi dai quali si sviluppano plantule con cotiledoni sotterranei (cotiledoni ipogei).

2) Sm., in architettura, locale, vano sotterraneo, scavato nella roccia o in muratura, adibito a sepoltura, a luogo di culto o, presso i popoli primitivi, ad abitazione. § Gli ipogei adibiti a sepoltura, costituti da uno o più ambienti, spesso decorati con pitture e stucchi, erano diffusi nell'antico Egitto e in Anatolia; ignorati dalla Grecia arcaica e classica, ebbero nuovamente vasta diffusione a iniziare dall'età ellenistica. Nell'Italia meridionale si hanno ipogei di tipo ellenistico in Puglia (Taranto, Ruvo, Canosa) nonché in centri punici della Sicilia (Lilibeo) e della Sardegna (Sant'Antioco). In Etruria e a Roma si diffusero, fra il sec. III e il I a. C., le grandi tombe ipogee di carattere gentilizio (“Tomba dei rilievi” a Cerveteri, ipogeo dei Volumni a Perugia, sepolcro degli Scipioni sulla via Appia). Numerosi gli ipogei di età imperiale (dei Servili, di Vibia, dei Flavi sulla via Appia); a partire dal sec. III d. C., frequenti quelli con decorazione di soggetto cristiano (ipogeo degli Aureli, ipogei della via Latina). Un particolare tipo di ipogeo è costituito dalle catacombe cristiane. Un esempio di ipogeo usato come santuario è quello di età romana presso Porta Maggiore a Roma, con stucchi e pitture che alludono a riti misterici.