limòne

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sm. [sec. XIV; dall'arabo līmūn].

1) Nome comune della pianta sempreverde Citrus limonum della famiglia Rutacee originaria dell'Asia orientale, introdotta nella regione mediterranea dagli Arabi intorno al 1000. È un piccolo albero a foglie alterne, ovate, coriacee, lucide, rametti un po' spinosi, fiori bianchi . I frutti sono generalmente ovali; hanno buccia gialla e profumata, succo acido, ricco di vitamina C. In clima adatto fruttifica tutto l'anno; in Italia viene coltivato su larga scala soprattutto in Sicilia. Altri forti produttori sono: Spagna, Israele, Egitto, Repubblica Sudafricana e Australia. Oltre che per usi alimentari (nel court-bouillon per la cottura del pesce, in varie preparazioni agrodolci, per acidulare l'acqua di cottura di vari alimenti, tagliato a fette o a spicchi, come guarnizione di vari piatti), il limone è usato per bevande e frutta candita; l'olio essenziale contenuto nella buccia serve per preparare profumi (vedi anche agrume).

2) Nell'uso comune, il frutto della pianta: bere una spremuta di limone; un tè al limone; color limone; giallo come un limone. Fig.: spremere come un limone, sfruttare una persona fino al limite delle sue possibilità.

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