liquidità

Indice

sf. [sec. XIV; da liquido].

1) L'esser liquido, qualità, aspetto di ciò che è liquido.

2) In economia, in senso qualitativo, attitudine di un'attività patrimoniale a essere trasformata in moneta in breve tempo e senza costo. Intesa come aggregato, è l'insieme dei beni “più” liquidi, ossia più prontamente trasformabili in moneta. In questo senso si distingue la liquidità del pubblico in primaria, costituita dai biglietti di banca e di Stato e dai conti correnti bancari e postali, e in secondaria, costituita dalla cosiddetta “quasi moneta” (depositi bancari e postali), dai Buoni Ordinari del Tesoro e dalle altre disponibilità a essi assimilabili. Organismi creatori di liquidità sono pertanto il sistema bancario, il Tesoro e la Cassa Depositi Postali. § Anche riferito a un soggetto economico, il termine liquidità può essere inteso in senso qualitativo o quantitativo. Si dice liquidità di un soggetto in senso qualitativo il suo grado di prontezza a soddisfare i suoi impegni pecuniari; liquidità di un soggetto in senso quantitativo è l'insieme delle attività patrimoniali liquide in suo possesso (disponibilità monetarie e altri beni trasformabili in moneta). In particolare, si intende per liquidità bancaria in senso qualitativo l'attitudine di una banca di credito ordinario a far fronte economicamente e prontamente ai suoi impegni; in senso quantitativo, la liquidità bancaria è formata dalle cosiddette “riserve libere”. La valutazione del più conveniente grado di liquidità (uno dei maggiori problemi dell'economia creditizia in generale così come di ogni azienda di credito in particolare) viene solitamente effettuata mediante appositi indici di liquidità. La liquidità di una banca centrale è solo di carattere internazionale, consistendo nella sua capacità a far fronte agli impegni verso altri Paesi; la liquidità internazionale come aggregato è, invece, l'insieme dei mezzi di pagamento internazionali a disposizione delle autorità monetarie dei diversi Paesi (oro, riserve in divisa, crediti sul Fondo Monetario Internazionale e Diritti Speciali di Prelievo). Keynes, nel descrivere un problema di portafoglio tra attività non liquide e moneta, ha costruito una funzione di preferenza per la liquidità in cui la domanda di moneta a scopo speculativo è posta in relazione inversa con il tasso d'interesse delle attività non liquide. Infatti tanto maggiore è la remunerazione alla rinuncia alla liquidità, tanto più gli individui saranno disposti a privarsi della moneta come mezzo di conservazione della ricchezza e a impiegarla in attività non liquide. Vi è tuttavia un particolare caso, che si realizza per tassi d'interesse particolarmente bassi, in cui non essendoci remunerazione alla rinuncia, si ha una preferenza infinita per la liquidità. Tale caso è noto come trappola della liquidità.

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