liquirìzia o liquerìzia

(popolare liquorìzia), sf. [sec. XIV; dall'incrocio del greco glykýrrhiza, radice dolce, con liquido]. Nome comune della pianta erbacea Glycyrrhiza glabra della famiglia Leguminose (sottofamiglia Papilionoidee) che cresce spontanea nella regione del Mediterraneo. È alta ca. 1 m, con radici giallastre, rugose, ad andamento serpeggiante; le foglie sono imparipennate, i fiori azzurrognoli, in racemi. Le radici e gli stoloni di liquirizia ridotti in polvere costituiscono una droga impiegata in farmacia come edulcorante o emolliente o come eccipiente per pillole; se ne prepara pure l'estratto acquoso, succo di liquirizia, che, concentrato in masse nere di sapore caratteristico, è usato come aromatizzante o come masticatorio. Anche i rametti giovani, essiccati, servono come masticatorio. Dalla droga di liquirizia sono stati isolati vari principi attivi tra cui la liquiritina, la glicirrizina e il suo derivato acido glicirretinico. Quest'ultimo possiede effetti antinfiammatori e sodio-ritentivi e ha inoltre la proprietà di aumentare per contatto diretto la produzione di muco nello stomaco, esercitando in tal modo azione protettiva delle cellule della mucosa. Un suo derivato, detto carbenoxolone, è impiegato nella terapia dell'ulcera gastro-duodenale.

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