mòbile (sostantivo)

Indice

Lessico

sm. [sec. XIV; da mobile (aggettivo)].

1) Ogni corpo capace e libero di muoversi o di essere spostato: gli effetti del moto di un mobile nello spazio. In particolare: Primo Mobile, nella terminologia dantesca, il nono cielo in ordine di distanza dalla Terra, che gira velocissimo su se stesso comunicando ai cieli sottostanti la luce e il moto che riceve direttamente dal Motore immobile, cioè da Dio; nel sistema tolemaico è la sfera esterna dell'Universo, la cosiddetta sfera motrice;

2) Nome generico degli oggetti mobili che servono ad arredare una casa, un ufficio, una scuola, ecc.: mobili antichi, moderni; un mobile in noce; esposizione di mobili. Scherzoso: è un bel mobile, è un bel tipo o un pessimo soggetto.

3) Scultura realizzata con lamine, che unite fra loro e tenute sospese mediante fili metallici, si muovono a ogni spostamento d'aria, cambiando forma e disposizione: hanno messo in vendita i mobili di un famoso scultore.

Cenni storico-artistici

Le immagini tramandate dall'arte antica e classica rivelano una storia già evoluta del mobile, sia come prodotto strumentale rispondente a esigenze funzionali, sia come espressione estetica individuabile nell'affermazione di alcune forme base e nella scelta di precise convenzioni decorative; a queste caratteristiche si aggiungono la scelta di materiali pregiati e la perizia di tecniche raffinate di lavorazione. L'eredità di questi modelli in uso nel mondo egizio, greco e romano fu acquisita dal Medioevo, che sullo stimolo dell'attività svolta per l'arredamento chiesastico (riguardante elementi di mobilia e la complessa categoria delle suppellettili liturgiche) apportò sensibili mutamenti sia alle forme strutturali dei mobili, sia alla loro decorazione. Le abbazie offrono già materia sufficiente per lo sviluppo di quel senso dell'interno e per quella concezione dell'arredamento poi caratteristiche dell'età gotica. Va tuttavia notato che l'associazione convenzionale che estende alle forme del mobile lo stile dell'arte gotica (criterio adottato anche per altri periodi stilistici dell'arte figurativa e dell'architettura) corrisponde soltanto in parte all'evoluzione stilistica del mobile come tale, il quale partecipa solo parzialmente ai fatti dell'arte. Ne è dimostrazione il persistere di forme che sopravvivono oltre il periodo storico e artistico in cui si sono manifestate. I mobili, come le suppellettili, nel concetto instauratosi alla fine del Trecento e sviluppatosi nel corso del secolo successivo, si rivelano più sensibili a sollecitazioni di gusto che a esigenze di aggiornamento estetico. Forse più che nel Rinascimento, quando l'arredamento dovette uniformarsi alla misura di nuovi concetti spaziali determinati dall'architettura, fu in età gotica che il mobile assunse un maggiore contatto con le manifestazioni artistiche del tempo. In questo tempo i nuovi e più fecondi suggerimenti per la costruzione di mobile destinati agli interni domestici vennero dalle esperte maestranze del legno e del ferro (ormai organizzate in corporazioni) attive nelle cattedrali e nelle abbazie a stretto contatto con pittori e scultori di opere sacre. Le tecniche degli uni e le invenzioni degli altri fornirono elementi sufficienti allo sviluppo di quella moda dell'arredamento che si manifestò nella società medievale, soprattutto nel periodo del gotico internazionale, quando tutto tendeva a impreziosirsi. I motivi delle cornici cuspidate dei polittici furono assimilati e adattati per decorare cornici e specchi del cassone, che fu il mobile principale della casa di quest'epoca. Di pratica comune erano in quel tempo le tecniche dell'intaglio, del traforo, l'uso di guarnizioni metalliche (borchie, cerniere, serrature, chiavi), come pure era diffuso il repertorio di motivi decorativi zoomorfi o vegetali, spesso combinati in composizioni “a grottesca”. Lo stile del mobile cosiddetto gotico si prolungò, persistendo oltre la sua epoca: per esempio il mobile inglese perdurò fino al Cinquecento inoltrato per rifarsi vivo nel secolo successivo e per riaffermarsi più tardi con imprevedibile vitalità all'insegna del revival neogotico. Se fu l'architettura del Rinascimento italiano a determinare la struttura del mobile di quel periodo (le forme furono assimilate nel Cinquecento dalla Francia, dalla Germania e quindi dai Paesi Bassi, dove più tardi tuttavia si sviluppò uno stile autonomo, dal quale dipese direttamente l'evoluzione del mobile inglese), fu il gusto del barocco francese ad assumere nel corso della seconda metà del Seicento (nel 1667 fu fondata la Manifacture Royale des Meubles de la Couronne) un ruolo decisivo per gli sviluppi e le fortune del mobile europeo. Questa posizione di preminenza durò fino alla prima metà del sec. XIX, attraverso i vari momenti stilistici associati ai periodi di regno dei Luigi, fino alla Rivoluzione e all'Impero. Al mobile inglese del Settecento contribuirono stilisti famosi quali Chippendale, Adam, Hepplewhite e Sheraton; in Italia andarono famose le botteghe-laboratorio di Venezia, Torino, Milano e Genova. Il Settecento, nella storia del mobile, fu importante anche per la definizione dello stile americano, sviluppatosi alla fine del Seicento secondo interpretazioni locali delle forme barocche, da cui tuttavia derivarono mobili di estrema semplicità e funzionalità. Il capitolo riguardante la storia moderna del mobile ha i suoi fecondi inizi con l'attività delle Arts and Crafts per la rivalutazione del manufatto artigianale e per i suoi sviluppi sia nelle manifestazioni dell'Art Nouveau, sia nelle successive affermazioni del razionalismo, fino ai grandi contributi apportati dalla scuola di arte e mestieri del Bauhaus. § Criteri, interpretazioni e risultati nettamente diversi da quelli del mondo occidentale assume e assolve il mobile nel mondo orientale per la diversa concezione e impostazione della vita. Nell'Oriente islamico, per esempio, l'uso di mobilio domestico è stato fino al sec. XIX assai scarso per il particolare genere di vita condotto nei Paesi musulmani. Nelle moschee, invece, frequenti alcuni tipi di mobili (leggii per il Corano, cassette e armadi per i testi sacri, sgabelli e pulpiti) in legno lavorato a motivi geometrici, spesso riccamente intarsiato di madreperla o argento. Nei palazzi reali il mobile più sontuoso era rappresentato dal trono (taht), d'importazione centrasiatica, delle dimensioni di un letto o di un sedile per molte persone, con spalliera riccamente decorata.

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