madama

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sf. [sec. XIII; dal francese madame].

1) Appellativo di riguardo rivolto alle signore, specialmente di alta condizione: madama reale, titolo di sovrane. Oggi per lo più scherzoso: madama vuol farmi l'onore di uscire con me? Nell'uso piemontese, signora in genere; frequente anche il dim. madamina, giovane signora.

2) Nel gergo della malavita, la polizia: arriva la madama.

Nome di due palazzi, già residenze di madame reali: quello torinese, comprendente due torri romane dell'antica porta decumana, parti medievali, parti del sec. XV, fu fatto restaurare nel 1638 da Cristina, vedova di Vittorio Amedeo I, e in seguito ingrandito da Giovanna Battista di Savoia-Nemours su progetto di F. Juvara, a cui si deve anche la facciata; quello romano, eretto nel sec. XVI per i Medici e così detto da Margherita d'Asburgo moglie di Alessandro de' Medici, è dal 1871 sede del Senato. Il palazzo, che ha una sontuosa facciata barocca a tre piani (1649), situato in Corso del Rinascimento, è decorato all'interno con affreschi di Cesare Maccari (Episodi del Senato di Roma antica).

Tipico esempio dell'arte rinascimentale improntata a un'armoniosa spazialità e a uno stretto rapporto della costruzione con l'ambiente circostante, Villa Madama fu iniziata in Roma, sulle pendici di Monte Mario, nel 1517 su progetto di Raffaello (modificato da A. da Sangallo il Giovane) per il cardinale Giulio de' Medici. Passata poi a Margherita d'Asburgo, è ora sede di rappresentanza del governo.