mas

sm. inv. [sec. XX; dalle iniziali di Motobarca Armata SVAN, poi Motoscafo Anti Sommergibile]. Natante piccolo e veloce progettato nel 1914 dall'ingegnere italiano A. Bisio destinato inizialmente alla caccia ai sommergibili e perciò armato con due siluri e un cannone di piccolo calibro, ma poi dotato di calibri maggiori e abilitato anche a compiti di attacco al naviglio di superficie, di pattugliamento e di scorta. A seconda dell'armamento prevalente i mas si distinguevano in siluranti e cannonieri. Durante la prima guerra mondiale i mas italiani ottennero brillanti risultati, con l'affondamento della corazzata Wien nel porto di Trieste (1917) e della corazzata Szent Istvan in mare aperto e sotto scorta (1918), azioni entrambe condotte da L. Rizzo, o l'incursione nella rada di Buccari al comando di C. Ciano e a cui partecipò G. D'Annunzio (1918). Nel periodo tra le due guerre il mas fu perfezionato e venne adottato anche da altri Paesi. Durante la seconda guerra mondiale, però, a causa dell'avvenuto perfezionamento dei sistemi di puntamento e di punteria delle artiglierie navali ed efficacemente contrastati dall'aviazione, i mas di tipo tradizionale non si riconfermarono come mezzi particolarmente efficaci ed evolvettero perciò in forme di maggiore dimensione e potenza come le motosiluranti e le navi pattuglia di vario tipo, capaci anche di portare missili superficie-superficie.

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