metionina

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sf. [da me(til-)+tionina]. Amminoacido solforato che entra nella composizione di numerose proteine animali e vegetali. È un derivato dell'acido α-amminobutirrico, di formula

È presente in forti quantità nelle proteine dell'albume d'uovo e del latte di mucca. Si ottiene industrialmente per estrazione con butanolo dai prodotti dell'idrolisi acida o alcalina della caseina. È prodotta anche per sintesi totale a partire dall'aldeide metilmercaptopropionica. La metionina è un amminoacido essenziale per lo sviluppo e la crescita degli animali superiori e costituisce pertanto un fattore dietetico indispensabile. La sua principale funzione biologica è quella di trasferire, per mezzo delle metiltransferasi, gruppi metilici (–CH₃) a vari accettori fisiologici, tra cui la colammina e la nor-adrenalina. Questi processi di metilazione si realizzano tramite la forma reattiva della metionina (metionina attiva o adenosil-metionina), che trae origine dalla reazione tra l'amminoacido e una molecola di ATP:

L'attività metilante della metionina ha come corollario un effetto lipotropo. L'amminoacido impedisce infatti la comparsa della degenerazione grassa del fegato nei soggetti a dieta povera di proteine e ricca di lipidi. Questo effetto protettivo si deve al fatto che la metionina favorisce, mediante transmetilazione, la sintesi della colina, che rappresenta nell'uomo il principale fattore lipotropo. La metionina ha pure un effetto stimolante sull'eritropoiesi, dovuto a una migliore utilizzazione della vitamina B₁₂. La metionina viene adoperata come supplemento dietetico nelle malattie da denutrizione e nei disordini epatici dovuti a insufficiente apporto di proteine alimentari. Viene pure impiegata nella terapia delle epatiti tossiche, nella cirrosi epatica iniziale e nelle anemie secondarie o carenziali.

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