metrònomo

sm. [sec. XIX; da metro-+greco nómos, regola]. Strumento usato nella pratica musicale per fissare in modo inequivocabile il tempo di base di un'esecuzione. A cominciare dal sec. XVII, infatti, i valori di durata della notazione non hanno valore assoluto, ma semplicemente relativo gli uni rispetto agli altri; d'altra parte le indicazioni agogiche (per esempio adagio, andante, allegro) possono essere considerate soltanto come suggestioni di larga approssimazione. Ciò spiega come, a iniziare dal sec. XVII, siano stati compiuti in vari Paesi tentativi di costruire un meccanismo capace di “battere il tempo” secondo unità di misura convenzionali. Nel 1816 il meccanico viennese J. N. Mälzel brevettò un tipo di metronomo destinato a universale diffusione, costituito da un pendolo azionato da un meccanismo a orologeria, il cui braccio poteva compiere, mediante lo scorrimento di un peso mobile che ne modificava la lunghezza e quindi la velocità di oscillazione, da 40 a 208 battiti al minuto. Il metronomo si usa indicando all'inizio della composizione una figura di nota e il corrispondente numero di battiti al minuto sui quali tarare il metronomo.

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