oltretómba

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Lessico

sm. inv. lett. [sec. XIX; oltre-+tomba]. La vita che, secondo le varie concezioni religiose, succede a quella terrena: i misteri dell'oltretomba; il mondo dei morti e il luogo dove essi risiedono.

Religione

La rappresentazione dell'oltretomba nelle diverse culture religiose non è necessariamente in funzione di un'escatologia, ossia di un'ideologia concernente il prolungamento dell'esistenza individuale dopo la morte. Nei suoi termini puramente espressivi dobbiamo invece rinvenire lo sforzo originario di definire una non-realtà, o comunque una realtà di segno opposto alla realtà attuale, che stia a questa come i morti stanno ai vivi. Ciò spiega, per esempio, perché a volte l'oltretomba si configuri mediante gli stessi elementi caotici con cui viene configurato il mondo mitico anteriore alla costituzione del cosmo, ossia della realtà attuale. D'altro canto, questa opposizione dialettica tra mondo dei vivi e mondo dei morti (così come quella tra cosmo e caos) si realizza nei modi più diversi, i quali difficilmente stabiliscono una netta separazione tra i due ordini di realtà. Il che è naturale, in quanto il fine ultimo è sempre rivolto a questa vita, all'attualità storica, al modo d'essere dell'uomo nella storia; non è mai una nozione valida di per sé, al modo delle nozioni scientifiche. Ora, rispetto a questa vita, l'oltretomba può essere sentito come una minaccia (allo stesso modo con cui si sentirebbe un ritorno alle condizioni precosmiche), e la sua configurazione equivale allora a una definizione della minaccia, al fine di combatterla sapendo concretamente contro che cosa combattere. L'azione religiosa corrispondente a questo caso è evidentemente un'azione apotropaica, e il mondo oltretombale che realizza la minaccia viene descritto come un “inferno” (anche senza le implicazioni d'ordine escatologico: punizione delle colpe). Il caso opposto è quello in cui l'oltretomba è sentito come un'“alterità” positiva, quasi come una fonte di potere utilizzabile dall'uomo anche se situata in una dimensione diversa dall'umana. Ne deriva, in tal caso, un'immagine “paradisiaca” dell'oltretomba (ancora: senza che vi sia implicita un'escatologia), e un'azione religiosa di tipo impetratorio o propiziatorio. Nelle concrete religioni storiche i due casi possono essere presenti anche contemporaneamente, in funzione quasi complementare. C'è infine da tener conto di un sovvertimento di valori proprio delle insorgenze mistiche, per le quali la non-realtà (oltretombale) diventa positiva rispetto alla realtà mondana; diventa la realtà assoluta rispetto al mondo, considerato ora come qualcosa di effimero o di illusorio. In tali casi l'oltretomba perde il suo carattere condizionato dalla morte (separazione dei morti dai vivi) e può acquistare il carattere di una condizione assoluta, neppure descrivibile per immagini (si consideri per esempio il nirvana buddhista).

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