organogènesi

sf. [sec. XIX; organo+ genesi]. In embriologia, l'insieme dei processi di formazione degli organi che si differenziano progressivamente in seguito alla gastrulazione. L'abbozzo primitivo di un dato organo deriva da uno solo dei tre foglietti embrionali (ectoderma, mesoderma, endoderma) e si completa con cellule provenienti anche dagli altri foglietti. In questo modo, a partire dai cosiddetti “territori presuntivi”, presenti nell'embrione in uno stadio molto precoce, si formano gli organi a struttura istologica complessa dell'animale adulto. Nel processo d'organogenesi si passa da una fase morfogenetica con la formazione dell'abbozzo e d'organizzazione e strutturazione di esso, a una fase di differenziamento dei tessuti specifici che lo compongono (istogenesi), durante la quale le cellule embrionali acquistano le caratteristiche funzionali e strutturali dei diversi tessuti e perdono la proprietà di moltiplicarsi. I diversi organi possono così svolgere ognuno una ben determinata funzione. Sperimentalmente è stato dimostrato che l'organogenesi della maggior parte di organi si attua attraverso tutta una serie di fenomeni induttivi fra i vari elementi che ne compongono l'abbozzo. Attraverso questo fenomeno, definito come insieme di “induzioni sinergiche”che si riscontra, per esempio, nell'organogenesi del rene, si arriva alla struttura definitiva dell'organo stesso.

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