osteomalacìa

sf. [sec. XIX; osteo-+ malacia]. Malattia delle ossa, detta anche rachitismo degli adulti, dovuta a insufficiente calcificazione per carenza di calcio e/o di fosforo. Può esserne responsabile la carenza di vitamina D (che fissa il calcio nelle ossa) per insufficiente apporto o per aumento delle perdite (diminuito assorbimento intestinale), oppure la presenza di alterazioni congenite dei tubuli renali, incapaci di riassorbire i fosfati. Il sintomo principale è il dolore, localizzato soprattutto alla colonna vertebrale e alle anche, che induce atteggiamenti coatti nella stazione eretta e nella deambulazione. Con il progredire della malattia compaiono fratture e deformità scheletriche. La diagnosi è soprattutto radiologica e di laboratorio (valori ridotti di calcemia e fosforemia). La terapia prevede la somministrazione di vitamina D e di fosfati. L'osteomalacia colpisce anche bovini, caprini e galline ovaiole.

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