parnassiana, Scuòla-

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corrente poetica formatasi intorno alla pubblicazione del primo Le Parnasse contemporain (1866; Il Parnaso contemporaneo), comprendente poeti abbastanza diversi, accomunati dal rifiuto del sentimentalismo e delle facilità del romanticismo, cui contrapponevano la ricerca della perfezione formale, il culto della bellezza, l'erudizione, l'oggettività quasi scientifica. A Th. Gautier spetta il titolo di antesignano della scuola, quale teorico dell'“Art pour l'Art” e propugnatore di una poesia estranea ai problemi morali e politici fin dalla prefazione al romanzo Mademoiselle de Maupin (1836) e poi più compiutamente nella poesia l'Art (1857). Il massimo teorico parnassiano fu Leconte de Lisle, che espose le proprie idee estetiche nella prefazione a Poèmes antiques (1852) e a Poèmes et Poésies (1855) e negli studi critici raccolti in Les poètes contemporains. Tra i suoi discepoli Banville rappresenta l'intransigenza formale, espressa nel Petit traité de poésie française (1872); Sully Prudhomme la tendenza filosofica e scientifica legata alle concezioni positivistiche; F. Coppée la musa familiare e intimista; J.-M. de Heredia il ritorno alle antiche civiltà e all'esotismo. Nonostante la mancanza di una precisa dottrina estetica, la scuola parnassiana contribuì fortemente alla ripresa poetica in Francia e aprì la strada alle esperienze simboliste.

C. Pellegrini, All'insegna del “Parnasse”, Napoli, 1951; L. Sorrento, Dal Parnaso al simbolismo, Milano, 1952; V. Errante, Parnassiani e simbolisti francesi, Firenze, 1953; M. Tournier, Du nouveau sur l'affaire du Parnasse, Parigi, 1958; P. Martino, Parnasse et symbolisme, Parigi, 1967; L. Badesco, La génération poétique de 1860, Parigi, 1971; L. Decaunes, La Poésie parnassienne, Parigi, 1977.

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