periarterite

sf. [sec. XX; peri-+arterite (medicina)]. Infiammazione della tunica avventizia di una o più arterie. La forma clinica più nota e frequente è la periarterite nodosa o morbo di Kussmaul, caratterizzata dalla comparsa di piccole e medie nodosità biancastre, con dimensioni varie fino a un diametro massimo di 8-10 mm, lungo il decorso dei vasi di medio e piccolo calibro di organi parenchimatosi; le lesioni prediligono i vasi arteriosi del miocardio, del rene, della cute e del sistema nervoso centrale. Si ha tendenza a un'occlusione trombotica dei vasi con conseguenti infarti multipli in varie sedi. La malattia colpisce specialmente soggetti di sesso maschile, dai 20 ai 40 anni, e si manifesta clinicamente con febbre, brividi, ipertensione arteriosa, artralgie, mialgie, orticaria, ecc. La diagnosi è essenzialmente bioptica e la angiografia può dimostrare la presenza di piccoli aneurismi a carico delle arterie di medio e piccolo calibro. Il paziente non trattato va incontro alla morte per insufficienza renale, complicanze gastroenteriche o accidenti cardiovascolari. Il trattamento prevede l'uso di corticosteroidi (prednisone), ciclofosfamide e plasmaferesi.

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