Lessico

sm. [sec. XIV; latino pinus].

1) Nome italiano delle piante appartenenti al Pinus (famiglia Pinacee), proprie delle regioni temperate e fredde dell'emisfero settentrionale, dove talvolta formano estese e fitte foreste.

2) Per metonimia, ant. o poetico, l'albero della nave e la nave stessa: “tronca fe' la trionfata nave del maggior pino” (Foscolo).

3) In geologia, pino vulcanico, nube costituita da vapori, gas e ceneri che fuoriesce dal cratere di un vulcano nelle fasi iniziali di alcuni tipi di eruzione, innalzandosi a grande altezza dove si espande in forma di chioma di pino marittimo.

Botanica

I pini sono alberi monoici, alti anche fino a una cinquantina di m, con foglie aghiformi, lunghe, coriacee, con colorazione verde di intensità molto variabile, da verde scuro a molto chiaro, riunite a gruppi di 2, 3 o 5 in fascetti circondati da una specie di guaina persistente o caduca. Il legno è ricco di canali resiniferi; i fiori sono unisessuali, quelli maschili in amenti, quelli femminili in strobili isolati o riuniti in grappoli, e a maturità lignificano dando luogo alle caratteristiche pigne (coni). Si conoscono ca. 70 specie di pini, che vengono classificati in base al numero delle foglie che formano ciascun fascetto o secondo le caratteristiche morfologiche dei coni. Nei Paesi del bacino mediterraneo e sulle coste atlantiche, dal Portogallo alla Francia, è molto diffuso il pino marittimo o pinastro (Pinus pinaster), alto fino a oltre 30 m, con fusto eretto da giovane e poi spesso irregolare e contorto, soprattutto nelle zone soggette ai venti. Ha corteccia fortemente fessurata, di colore nero violaceo o rossastro, e foglie a gruppi di 2, lunghe fino a 20 cm; in Italia è frequente soprattutto in Liguria e in Toscana, dove viene molto utilizzato nei rimboschimenti. Oltre che per il legname, la pianta serve per la resina, che si ricava dal tronco in vari modi, e dalla quale si ricavano trementina e colofonia. Il pino da pinoli o pino domestico (Pinus pinea) è alto fino a ca. 25 m, con tronco diritto, corteccia grigiastra profondamente screpolata e chioma ampia, appiattita; gli strobili sono grandi, ovato-arrotondati, e maturano in tre anni. Il legno serve per travature, costruzioni navali, imballaggi, ecc. e produce anche buone percentuali di resine, ma il rendimento del pino domestico è costituito soprattutto dai semi contenuti nei coni, i pinoli. La pianta è diffusa in tutti i Paesi del bacino mediterraneo ed è frequente anche in Italia. Il pino nero, detto anche pino laricio, pino austriaco, pino calabrese e pino silano, comprende numerose varietà del Pinus nigra (=Pinus laricio) morfologicamente simili fra loro ma distinte sul piano bioecologico. In Italia propriamente si dice pino nero il Pinus nigra austriaca, che cresce sulle Alpi Orientali e sull'Appennino Abruzzese; la varietà presente in varie regioni dell'Italia meridionale, e specialmente in Calabria e in Sicilia, è il pino laricio (Pinus nigra calabrica), alto fino a 40 m, con corteccia bruno-rossastra, finemente screpolata, che fornisce legname di buona qualità, ricco di resine. Altra specie mediterranea è il pino d'Aleppo (Pinus halepensis), presente anche in Italia nelle regioni costiere e sulle isole, con legname di buona qualità. Varie specie di pini provenienti dall'America Settentrionale sono caratterizzati da foglie riunite in fascetti di 3 e costituiscono il gruppo di pini a foglie ternate. Fra i pini con fascetti di 5 foglie sono da ricordare il pino cembro, il pino dell'Himalaya (Pinus excelsa), originario del Nepal, coltivato anche in Italia per ornamento, e il pino strobo (Pinus strobus), dell'America Settentrionale, alto fino a ca. 50 m. § Dalle gemme e dai giovani rami di varie specie di pini si ricavano numerose essenze usate come balsamici e antireumatici. Tra esse si ricordano: l'essenza di pino marittimo, olio essenziale di colore verde chiaro con odore grato e sapore bruciante, che si ottiene per distillazione dalle gemme del Pinus maritima; l'essenza di pino pumilio, o essenza di mugo, che si ottiene distillando in corrente di vapore le sommità dei giovani rami di Pinus montana: è un liquido incoloro o debolmente gialliccio dall'odore balsamico che contiene acetato di bornile e vari terpeni; l'essenza di pino silvestre, liquido incoloro e oleoso che si ottiene distillando le foglie del Pinus sylvestris: la sua composizione e il suo uso sono analoghi a quelli dell'essenza di mugo.

Industria

Negli impieghi industriali, legname di ottima qualità è fornito da alcune specie di pini; in America Settentrionale sono molto diffusi il Pinus ponderosa, il Pinea sitchensis e il Pinus monticola, il cui legno, facilmente lavorabile, è impiegato nella costruzione di mobili, imbarcazioni e serramenti. Altra specie americana, che cresce nelle regioni meridionali degli Stati Uniti, è il Pinus palustris, il cui legname, denominato in Europa pitch pine, è molto pesante e resistente alla flessione e alla compressione; viene utilizzato per la costruzione di vagoni ferroviari, ponti, imbarcazioni e opere portuali. Il Pinus radiata è largamente impiegato, grazie alla sua rapida crescita, per rimboschimenti in California, Australia, Sudafrica e Nuova Zelanda. Viene impr. denominato Pino del Paraná l'Araucaria angustifolia che cresce, oltre che nello Stato brasiliano del Paraná, anche in Paraguay e in Argentina settentrionale; è un legno pregiato e di buona lavorabilità. Per il pino mugo, vedi mugo.

Trovi questo termine anche in:

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora