poltróna

Indice

Lessico

sf. [sec. XVIII; da poltro].

1) Sorta di sedile ampio e comodo, imbottito e provvisto di schienale e di braccioli: una poltrona di velluto. Fig., per indicare vita comoda e piacevole o posizione sociale preminente: gli piace passare la giornata in poltrona; ottenere una buona poltrona, un posto sicuro e ben remunerato; occupare la poltrona di presidente.

2) In sale da spettacolo, posto distinto nella parte anteriore della platea. In tal senso usati il superl. poltronìssima, posto di prima fila, e il dim. poltroncina, posto di ordine successivo nella parte posteriore della platea.

Cenni storici

Nella storia del mobile la poltrona occupa un posto preminente per la grandissima varietà di forme e di ornamentazioni assunte attraverso l'evoluzione del gusto e degli stili. Essa apparve in Francia nel sec. XVI come superamento del rigido e solenne seggiolone cinquecentesco. L'abbassamento della forma tradizionale comportò l'allargamento del sedile, mentre alla fredda imbottitura di pelle della spalliera si contrappose quella del sedile in tessuto, assicurato mediante filari di grosse borchie. Molto simile la poltrona inglese del periodo elisabettiano, costruita in legno intagliato e scolpito. La poltrona, che all'epoca di Luigi XIV aveva ancora forma di grande e rigido seggiolone imbottito, con alta spalliera e braccioli intagliati e scolpiti, si trasformò nella seconda metà del sec. XVII, quando lo schienale e il sedile (tendente sempre più ad allargarsi) furono imbottiti e foderati con tappezzerie di seta ricamata e venne introdotto l'uso della doratura sulla struttura lignea. Diffuso il tipo à oreillettes, corrispondente nel Settecento alla famosa bergère. Nell'Inghilterra di Carlo II la forma della poltrona appare ancora legata ai modelli del passato e a fredde e castigate elaborazioni di tipi continentali. Sarà la tradizione del mobile olandese a determinare le definizioni stilistiche attuate durante i due primi decenni del sec. XVIII. Il Settecento è il secolo del mobile francese che nella varietà dei suoi stili, nella grazia dei dettagli, nell'armonia delle decorazioni, influenzò tutto il gusto europeo. La poltrona, come i tavoli e le consoles, s'alleggerì mediante modulazioni della linea incurvata dei braccioli e delle gambe. Evoluzione della poltrona del periodo della Reggenza è la duchesse (sedile da riposo a otto gambe) affermatasi nel periodo dello stile Luigi XV, che vide le fortune anche di altri tipi, specie della bergère e della poltrona detta en cabriolet. Il gusto rococò portò le forme ad assecondare la fantasia dei motivi decorativi, specie nel disegno degli schienali, dei braccioli e delle gambe. Alla snellezza e allo slancio delle linee fa riscontro la ricerca di una sempre maggiore comodità, mentre si configurano già criteri di impostazione funzionale come l'applicazione di congegni meccanici (sedie girevoli a tre piedi). Estranea ai giochi della linea del rococò francese e italiano, la poltrona inglese si attenne a forme compassate, accentuando il ricorso ai motivi desunti dal repertorio classico, il cui revival si realizzò totalmente nella seconda metà del Settecento. Famosi in quest'epoca i modelli per poltrona disegnati dagli stilisti inglesi Adam, Chippendale, Hepplewhite, la cui influenza informò la linea del mobile americano. Nella Francia di Luigi XVI la linea del mobile ritornò a forme semplici, di composta e misurata eleganza classica. Sottili e dritte, le gambe della poltrona tendono a far risaltare la purezza del disegno degli schienali, ispirati ai motivi del medaglione, della lira o del canestro. Il periodo Direttorio vide le fortune dei temi decorativi pompeiani e greci. La poltrona e i vari tipi di sedili della fine del Settecento subirono trasformazioni soprattutto nello schienale (la linea tende a incurvarsi nella parte terminale alta, dando alla forma un leggero rovesciamento all'indietro) e nelle gambe (dritte quelle davanti, a slancio arcuato quelle posteriori, dette “a sciabola”). Di più avvolgente forma lo schienale della poltrona stile Impero (famosa quella detta “a gondola”), soggetta, come tutto l'arredamento in genere, a conformarsi alla moda del nuovo gusto scaturito dall'esaltazione dei fasti napoleonici, mentre il breve periodo della Restaurazione riportò il mobile francese a forme più dimesse. L'eclettismo ottocentesco ripropose forme e motivi decorativi del passato che spesso compromisero le esigenze primarie del mobile, dando vita a modelli di cattivo gusto e di negazione funzionale. Gli ideali e le esperienze del movimento inglese delle Arts and Crafts prima e il gusto europeo dell'Art Nouveau poi ridiedero caratteri di dignità estetica e funzionale alla produzione artigianale. Il modello di poltrona creato da W. Morris nel 1861, quelli della poltrona grand confort ideato da Le Corbusier nel 1928 e della poltrona Barcellona (in acciaio e cuoio) elaborato da L. Mies van der Rohe, come i numerosi tipi scaturiti dallo sfruttamento di nuovi materiali, segnano le varie fasi di evoluzione della poltrona moderna, alla cui forma e funzionalità contribuirono esperienze diverse, da quelle del Bauhaus a quelle del più aggiornato industrial design.

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