pure

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cong. e avv. (spesso troncato in pur) [sec. XIV; latino pure, puramente e, in seguito, senza condizioni].

1) Cong., tuttavia, nondimeno, eppure (in funzione di cong. coordinativa con valore avversativo concessivo): forse non riusciremo, pure bisogna tentare; sebbene non se lo meritasse, pure gli ho perdonato tutto. Anche rafforzata con altre cong.: è pigro, pur tuttavia ha delle buone qualità.

2) Con valore di cong. subordinativa introduce una proposizione concessiva col verbo al gerundio o una concessiva ipotetica col verbo al congiuntivo; benché, sebbene, anche se, quand'anche: pur volendolo, non posso; non ho paura di voi, foste pure in dieci; fosse pure l'unica possibilità, la scarterei. In unione con altre cong. forma le loc. di valore concessivo se pure; sia pure; quando pure; se pure lo volessi, non potrei venire; sia pure malvolentieri, ha comunque accettato; quando pure non piovesse, sarebbe ugualmente meglio rimandare la partenza. Per le loc. pur che, pur troppo, pure, o pure, vedi le forme con grafia unita, più comunemente, purché, purtroppo, neppure, oppure.

3) La loc. pur di introduce una proposizione finale col verbo all'infinito e significa al fine di: è capace di qualunque cosa pur di riuscire.

4) Avv., con valore di particella aggiuntiva, anche: lui è milanese e sua moglie pure; se è importante per voi lo è pure per noi. Lett., preceduto da negazione, neppure, nemmeno: ha dovuto obbedire senza pure fiatare; “non li fu onore / ... / a voi armata non mostrar pur l'arco” (Petrarca).

5) Con valore rafforzativo in frasi esprimenti una concessione o un invito, un incoraggiamento, in unione con un imperativo o un congiuntivo esortativo: entra pure; mi dica pure quello che pensa. Talora esprime una concessione forzata, rassegnata o ipotetica: andiamo pure; e sia pure!; fa pure quello che vuoi!; ammettiamo pure che io abbia torto. Per estensione, poco comune, proprio, davvero, con valore asseverativo per rafforzare un'affermazione: è pur vero anche questo; anche se avete litigato, è pur sempre un tuo amico; pur ora, proprio adesso, appena un momento fa.

6) Ant., solo, solamente: “tu m'hai non pur mo a ciò disposto” (Dante). Anche sempre, continuamente, per indicare la continuità, l'insistenza di un'azione: “vidile guardar per maraviglia / pur me, pur me, e 'l lume ch'era rotto” (Dante).

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