quòta

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sf. [sec. XIX; dal latino quota (pars), quanta (parte)].

1) Parte di una somma che ciascuno, in base ad accordi prestabiliti, deve pagare o riscuotere: versare la propria quota; raccogliere le diverse quote; determinare le quote di un premio. In particolare, ciascun contributo in cui è suddiviso il valore di una prestazione collettiva: quota d'iscrizione, d'abbonamento. In economia, ciascuna delle parti nelle quali è possibile dividere un valore o una prestazione.

2) Per estensione, qualsiasi quantità prestabilita che faccia parte o meno di una quantità complessiva: fissare una quota massima all'immigrazione; quota d'importazione. In particolare: A) in statistica, numero di unità del campione nel campionamento per quote. B) In politica agraria, la produzione per quote è uno strumento introdotto dalla CEE allo scopo di contenere le eccedenze di alcuni prodotti (per esempio zucchero e latte); ciascun produttore non può superare una quota precedentemente stabilita.

3) In geometria, distanza di un punto da un piano prefissato, generalmente orizzontale. In geodesia, la quota ortometrica di un punto P è la distanza di P dalla superficie del geoide misurata lungo la linea di forza; la quota dinamica di un punto P è il valore proporzionale alla differenza di potenziale tra P e la superficie del geoide. Da tali definizioni risulta che due punti appartenenti alla stessa superficie equipotenziale, diversa da quella geoidica di riferimento, non hanno in generale la stessa quota ortometrica mentre hanno identica quota dinamica. Le quote che si ottengono con gli ordinari strumenti topografici (in particolare i livelli) non sono in generale dislivelli dinamici od ortometrici, ma sono solo dislivelli cosiddetti “bruti”, che integrati in ogni caso con misure di gravità effettiva o valori di gravità teorica (gravità normale) forniscono l'uno o l'altro dislivello. Solo sulla superficie geoidica si verifica la coincidenza dei due valori di quota. La quota si dice positiva o negativa secondo che il punto sia sopra o sotto la superficie di riferimento. In senso più generico, altezza sul livello del mare: salire a 3000 m di quota; raggiungere quota 5000; nell'uso militare, seguito da numerale, può indicare località topografiche non altrimenti determinate: occupare quota 450. Per estensione, in aeronautica, distanza verticale di un aeromobile rispetto a un riferimento assegnato: volare a bassa, ad alta quota; prendere quota, sollevarsi in aria (anche fig., elevare il tono retorico del discorso, affrontare un argomento con maggior scioltezza e simili); perder quota, abbassarsi, calare verso il suolo (per lo più per avaria).

4) Fig., livello di una qualsiasi grandezza o valore: una fantasia di modesta quota; in particolare: A) nell'uso sportivo, posizione in classifica, punteggio: la squadra è a quota 20. Nell'atletica leggera, punteggio indicato per il decathlon da una speciale tabella in base a tempi e misure. B) Nell'ippica e nelle scommesse in genere, probabilità di vittoria attribuita a un cavallo.C) In idraulica, sinonimo di carico e di altezza; per esempio, quota piezometrica, sinonimo di altezza piezometrica. D) In cartografia, nel metodo delle proiezioni quotate, la quota di un punto P è il numero relativo che misura la distanza di P dal piano di proiezione. E) In marina, distanza dalla superficie o profondità alla quale si trova uno strato d'acqua, e, di conseguenza, un oggetto in esso immerso: per esempio, quota periscopica, profondità dalla quale un sommergibile può osservare con il periscopio; quota di scandaglio, ciascun valore della profondità del fondo marino riportato sulle carte nautiche.

5) Nel disegno, misura, generalmente in scala, riportata lungo le varie linee rappresentanti l'oggetto; nel disegno meccanico e architettonico consiste in un tratto sottile, delimitato alle sue estremità da due frecce o da due trattini trasversali, con l'entità della dimensione indicata con un numero scritto nel centro.