retinite

sf. [sec. XIX; da rètina+-ite].Infiammazione della retina. Tra le forme flogistiche la retinite purulenta è causata dal trasporto di germi nella retina per via ematica o per infezione esogena; la retinite essudativa, rara e di eziologia oscura, compare nell'età giovanile ed è caratterizzata da emorragie seguite da fatti degenerativi; le retinite tubercolare e sifilitica rappresentano sempre localizzazioni secondarie a quelle della coroide, si tratta quindi di coroidoretiniti. Tra le forme degenerative la retinite albuminurica si manifesta nel corso di malattie renali, quali nefrite cronica, nefrosclerosi con ipertensione arteriosa, nefrite gravidica, determinata probabilmente da fattori tossici; le alterazioni più salienti sono costituite da edema del tessuto retinico, degenerazione gangliforme delle fibre nervose e idropica delle cellule ganglionari, depositi di grasso nei vari strati retinici e nell'epitelio pigmentato, raccolte sierose ed emorragiche, sclerosi dei vasi retinici. Nella retinite diabetica, che di solito insorge molti anni dopo l'inizio del diabete, prevalgono le alterazioni dei vasi sanguigni con vaste e numerose emorragie. La retinite proliferante di Manz consegue spesso a gravi traumi con vaste emorragie della retina, seguite da processi di organizzazione connettivale postemorragica; altre volte rappresenta l'esito di uveiti recidivanti. La retinite pigmentosa è una malattia ereditaria familiare, caratterizzata da emeralopia progressiva, notevole restringimento del campo visivo, tipici aspetti oftalmoscopici, determinati dai processi di atrofia, localizzati nell'epitelio sensoriale; nella retina si osservano depositi di pigmento di forma stellare e degenerazione ialina delle arterie, in parte obliterate per ispessimento della parete.

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