rivièra

Indice

Lessico

(ant. rivèra), sf. [sec. XIII; dall'ant. francese rivière, risalente al latino tardo riparía (terra), (terra) che sta lungo la riva (da ripa, riva)].

1) Riva, costa, anche per indicare l'immediato entroterra: la riviera ligure.

2) Lett., corso d'acqua, fiume.

3) Nell'equitazione, ostacolo formato da un piccolo fosso colmo d'acqua e largo tre metri; può essere preceduto da una siepe.

4) Reparto della conceria, detto anche reparto calce, in cui vengono eseguite sulle pelli tutte quelle operazioni (lavori di riviera o, con un francesismo, di affaiteria) che hanno lo scopo di prepararle alla concia.

Conceria

I lavori di riviera consistono nel rinverdimento, calcinaio, scarnatura e decalcinazione. Richiedono notevoli quantitativi di acqua e vengono eseguiti in reparti situati al piano terreno delle concerie, con l'ausilio di macchinari che sono essenzialmente grandi botti rotanti (o aspi), capaci di portare da 5 a 10 e fino a 20 t di pelli; macchine a scarnare e macchine a spaccare le pelli. La prima operazione di riviera è il rinverdimento che ha lo scopo di restituire elasticità alle pelli: ciò si ottiene ridando loro tutta l'acqua persa con i trattamenti di conservazione, ripulendole dalle impurità rappresentate da sangue, sterco, ecc. Questa operazione va condotta con tecniche diverse secondo che si operi su pelli salate fresche o conservate con altri sistemi. In ogni caso si deve tenere presente che una pelle ben rinverdita, cioè floscia, pulita, senza zone dure formanti il cosiddetto “nervo”, reagirà molto meglio ai successivi trattamenti, inoltre favorirà un corretto trattamento di calcinaio, i cui ingredienti potranno essere assorbiti molto bene dalla pelle se incontreranno fasci fibrosi puliti e aperti, privi di collagene, tali quindi da reagire uniformemente in tutte le zone. Il calcinaio è un'operazione mediante la quale la pelle viene liberata da tutte quelle sostanze che non vengono trasformate in cuoio, e cioè l'epidermide con tutte le sue produzioni e lo strato adiposo sottocutaneo; durante il trattamento avvengono delle modificazioni nella struttura fibrosa del derma, per cui esso acquista, fra l'altro, la proprietà di reagire più facilmente, e quindi più velocemente, con le sostanze concianti. Con il calcinaio si realizzano depilazione, saponificazione parziale dei grassi, gonfiamento più o meno pronunciato del derma. Le pelli calcinate si presentano viscide, bianche, gonfie e molto sensibili ad azioni meccaniche, chimiche e a sbalzi di temperatura. Il calcinaio è considerato un'operazione fondamentale nella lavorazione delle pelli; data la sua azione non viene effettuato, però, con le pellicce. I prodotti impiegati per la preparazione dei bagni di calcinaio sono: calce idrata, solfuro e solfidrato di sodio, solfuro di arsenico, ammine; la depilazione può inoltre essere effettuata per mezzo di enzimi. Quando le pelli sono al punto giusto di maturazione, occorre purgare il lato superiore dalle impurità (bulbi del pelo e residui di epidermide) e procedere alla detersione del lato carne mediante la scarnatura. Questa operazione viene effettuata con apposite macchine dotate di un cilindro a lame elicoidali taglienti, il quale asporta il carniccio. Le pelli spesse, dopo scarnatura, possono essere spaccate, cioè sezionate in senso parallelo alla superficie della pelle, in modo da ottenere da ciascuna pelle due parti: quella superiore, a spessore uniforme, detta “fiore”, e quella sottostante, meno pregiata, detta “crosta”. La spaccatura viene realizzata mediante la spaccatrice, che è costituita essenzialmente da una lunga lama di acciaio speciale, perfettamente affilata, che ruota guidata da due pulegge. È una macchina di grande precisione e piuttosto complessa e richiede l'opera di personale specializzato. Le pelli scarnate, ed eventualmente spaccate, passano all'ultima operazione di riviera, la decalcinazione, consistente nell'eliminazione delle sostanze alcaline di cui la pelle è impregnata. Il trattamento si esegue in bagni contenenti acidi o sali di ammonio (solfato o cloruro) e contemporaneamente prodotti enzimatici (maceranti), aventi lo scopo di purgare le pelli e ammorbidirle detergendone nello stesso tempo il lato fiore. Al termine dell'operazione le pelli si presentano quasi neutre, impregnate fino al 70% di acqua, viscide, molli e di color bianco; vengono dette “in trippa” e sono pronte per ricevere i concianti.

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