sàrto

(ant. sartóre), sm. [sec. XIII; latino tardo sărtor-ōris, da sarcīre, rammendare]. Chi, in proprio o come lavorante, taglia e confeziona abiti per uomo, donna e bambino: ho ritirato il vestito dal sarto § Riuniti in corporazione fin dal sec. XII i sarti non ebbero per molto tempo alcun ascendente sulla creazione del costume. Solo nel sec. XVIII si andò delineando la figura del sarto quale creatore di moda e come tale la parigina Rose Bertin, che preparava i modelli per la regina Maria Antonietta, può essere considerata la prima sarta nel senso moderno della parola. Fu solo verso la metà dell'Ottocento che la moda cominciò a essere creata dai sarti: nasce la haute couture che firma i modelli come opere d'arte. Il francese LeRoy fu tra i precursori di questo nuovo indirizzo che si affermò nella seconda metà del secolo con la fondazione delle grandi case di moda francesi e si rafforzò nel Novecento con i nomi prestigiosi di Charles Frederick Worth, Madeleine Vionnet, Jeanne Lanvin, Paul Poiret, Coco Chanel, Elsa Schiaparelli, Cristobal Balenciaga, Christian Dior e Yves Saint-Laurent. L'alta moda prese piede in molti altri Paesi grazie alle figure di sarti famosi (spiccano tra gli altri Mary Quant in Gran Bretagna, Roberto Capucci, le sorelle Fontana, Emilio Pucci, Pino Lancetti e Valentino in Italia). Quest'ultimo, insieme a diversi altri personaggi di spicco, dà vita alla figura dello stilista, centrale nel mondo della moda moderna, creatore di modelli ma non solo, destinato a influenzare il design in generale oltre alla moda in senso stretto. Il sarto tradizionale, che taglia e confeziona su modello altrui, sta invece scomparendo in seguito all'industrializzazione del settore. Al lavoro di sartoria artigianale vengono riservati ruoli complementari quali le creazioni su misura o, più comunemente, riparazioni e aggiustamenti di modelli preconfezionati.

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