Lessico

sf. [sec. XIII; latino. sella, da sedēre, star seduto].

1) Anticamente, sedia, seggio: sella curule.

2) Arnese, com. di cuoio, che si adatta sul dorso del cavallo, dell'asino o di altri quadrupedi per cavalcare più comodamente: mettere la sella al cavallo; gli arcioni della sella; montare in sella, salire a cavallo. In loc. fig.: sbalzare di sellaqualcuno, scalzarlo da una posizione di potere, spesso prendendone il posto; essere, rimanere, tornare, rimettersi in sella, conservare saldamente o riprendere la propria posizione di forza, di prestigio, di vantaggio e simili La loc. a sella indica forma arcuata, profilo concavo: naso a sella.

3) Il sedile di un motoveicolo, di forma varia, costituito da una struttura elastica con molle o gommapiuma o materiale sintetico espanso e da un rivestimento in pelle naturale o artificiale, sul quale il guidatore si pone a cavalcioni. Nella bicicletta è detto anche sellino.

4) Per analogia, struttura di forma concava, spesso con funzione di sostegno. In particolare: A) valico piuttosto ampio in una catena montuosa. B) In geomorfologia, sella di trasfluenza, depressione morfologica ubicata lungo il crinale che delimita due valli glaciali contigue. In corrispondenza delle selle si realizza (o si è realizzato) il contatto e la saldatura fra le lingue glaciali che scorrono lungo due solchi vallivi confinanti. Hanno sezione trasversale a “U” e uno sviluppo longitudinale variabile, comunque obliquo rispetto all'andamento delle valli principali (le più lunghe sono note anche con il nome di corridoi glaciali). Nelle Prealpi lombarde un tipico esempio di selle di transfluenza si ha nella zona di Porlezza, dove durante il Quaternario si è realizzata una transfluenza fra il ghiacciaio del Lario e quello del Ceresio. C) In anatomia, articolazione a sella, particolare tipo di diartrosi, capace di tutti i movimenti escluso quello di rotazione, caratterizzata da un capo articolare concavo e da uno convesso; sella del naso, l'incavatura della parte superiore del naso, all'altezza degli occhi; sella turcica, marcata escavazione sita sulla faccia superiore dell'osso sfenoide, in cui è contenuta l'ipofisi. D) Taglio pregiato delle carni di agnello e di vitello ricavato dalle parti alte dei quarti posteriori. La sella d'agnello con i due cosciotti forma il pregiato taglio detto barone. Specialità rinomatissima d'alta cucina è la sella di vitello all'Orloff. E) Nelle ferrovie, sella di lancio, lo stesso che rampa di lancio. F) In edilizia, sella di appoggio, sostegno in muratura o in calcestruzzo delle tubazioni di una condotta forzata; per condotte in cemento armato, la sella d'appoggio assume la caratteristica di uno zoccolo continuo.

5) Copricapo rinascimentale femminile di moda in Italia e in Francia, con due rigonfiamenti rigidi a lato della testa e sormontato da un corto velo.

6) In matematica, superficie a sella, superficie i cui punti hanno curvatura gaussiana negativa. È per esempio una superficie a sella quella dei paraboloidi iperbolici.

7) Nella teoria dei giochi a due persone, si ha un punto di sella, o di equilibrio, quando esse si suddividono tra loro vincite e perdite (giochi a somma zero) e quando le loro strategie sono note a entrambi; trovandosi in questo caso i due giocatori possono anche mettersi d'accordo e non continuare il gioco.

Sport: equitazione

La sella non poggia direttamente sul dorso del cavallo, ma al di sotto di essa vi è il feltro sottosella, spesso alcuni centimetri e sagomato sulla forma della sella, allo scopo di proteggere la pelle dell'animale da sfregamenti e fiaccature. Infatti, se da un lato è importante che la sella sia il più confortevole possibile per il cavaliere, dall'altro è altrettanto importante che essa si adatti perfettamente al dorso del cavallo per qualsiasi andatura o movimento del quale non dovrà poggiare sul garrese, sui lombi o sulla spina dorsale, cioè sui punti più delicati dell'animale. La sella più in uso è quella “all'inglese” che consente al cavaliere di stare ben aderente al cavallo. Essa è composta da: arcione fornito di camere portastaffili che reggono gli staffili, cinghie cui sono assicurate le staffe; l'arcione è esternamente coperto dai quartieri, parti in cuoio cui aderiscono le cosce del cavaliere.

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