seminòma

sm. (pl. -i) [da semin(ale)+-oma]. Neoplasia maligna del testicolo che interessa soprattutto la fascia di età compresa tra la seconda e la quarta decade di vita; in tale età rappresenta il tumore di gran lunga più frequente nella popolazione maschile. Deriva dalle cellule germinali, che sono altamente aggressive e si disseminano rapidamente e diffusamente; la sua caratteristica istopatologica principale è di essere composto da un solo tipo cellulare. Si descrivono tre varietà: istologiche del seminoma tipico (85%), anaplastico (dal 5 al 10%), spermacitico (dal 4 al 6%). Per quanto attiene alla patogenesi, fattori predisponenti sono: criptorchidismo, fattori genetici (nella popolazione caucasica ha un'incidenza quattro volte maggiore rispetto a quella afro-americana), disgenesia testicolare (un quarto dei testicoli disgenetici va incontro a degenerazione maligna). La metastatizzazione avviene attraverso le vie linfatiche regionali verso le stazioni linfonodali retroperitoneali dell'addome, del mediastino e sovraclaveari prima di raggiungere altre strutture viscerali. La diagnosi è istologica (biopsia e orchiectomia) ed è molto importante per la stadiazione. Infatti nella fase precoce il seminoma che è un tumore altamente radiosensibile, potrà richiedere solo la radioterapia, mentre nella fase avanzata si attua, oltre alla radioterapia, una polichemioterapia comprendente il cisplatino. In entrambe le situazioni non è escluso, oltre all'orchiectomia, l'approccio chirurgico soprattutto con la dissezione linfonodale lombo-aortica.

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