suòla

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sf. [sec. XVI; latino sola, pl. di solum, suolo, con sovrapposizione di solĕa, suola, soglia].

1) Parte della scarpa che posa in terra, principale componente del fondo della scarpa stessa. È costituita di cuoio di spessore rilevante, duro, compatto, ricavato dalla groppa di pelli bovine pesanti, conciate al tannino. In talune calzature la suola può essere in resina sintetica, gomma artificiale o para.

2) Parte dello zoccolo degli equini che appoggia per terra.

3) Per analogia, nome di vari arnesi o parti di arnesi a contatto del suolo o che servono di base: A) nello sci è la parte inferiore degli sci ove si può spalmare la sciolina per renderli più scorrevoli: è provvista generalmente di due lamine d'acciaio ai bordi e di un'incavatura al centro. B) In agraria, suola dell'aratro, piastra d'acciaio fissata alla parte inferiore del telaio dell'aratro. C) Nelle ferrovie, la base della rotaia mantenuta vincolata alla traversa dalla pressione degli attacchi ai suoi lembi, che ha una funzione molto importante ai fini della stabilità del binario. D) Nei forni metallurgici, parte su cui si trova il materiale che deve essere riscaldato o portato a fusione. Nei forni fusori la suola è un bacino concavo, piano o inclinato su cui viene effettuata la carica e su cui si raccoglie il metallo fuso; è costituita da materiale refrattario (in forma di blocchi, di mattoni o di pigiata) di tipo acido oppure basico. Nei forni di trattamento termico la suola può essere fissa o mobile. E) In marina, ciascuna delle tavole di legno duro inchiodate sui parati dello scalo e sulle quali, durante il varo, scorre l'invasatura, dette anche portavasi. F) Nella costruzione navale in legno, spessa tavola disposta sulle testate degli scalini e collegata alla cinta e al trincarino. A volte è detta anche soglia. G) Nella tecnologia mineraria, elemento che chiude in basso un quadro di armamento completo e costituisce la base di appoggio per le gambe.