Chimica: generalità

sm. [sec. XIX; dal greco thallós, germoglio, con riferimento alla tipica riga spettrale verde]. Elemento chimico di simbolo Tl, peso atomico 204,38 e numero atomico 81, scoperto nel 1861 da W. Crookes. I minerali di tallio veri e propri sono molto rari, tuttavia minime quantità dell'elemento sono spesso contenute nei solfuri naturali dello zinco, del ferro, del piombo ecc. e inoltre nei minerali dei metalli alcalini. Il tallio viene generalmente ricavato, quale sottoprodotto, durante la fabbricazione dell'acido solforico, trattando con acqua calda sia le polveri derivanti dall'arrostimento delle piriti sia i fanghi delle camere di piombo; dalla soluzione ottenuta si precipita il cloruro che, dopo trasformazione in solfato, si elettrolizza. Allo stato di elemento libero il tallio si presenta come un metallo di colore grigio bluastro, che imbrunisce rapidamente all'aria; ha un peso specifico di 11,85 e fonde a 302,4 ºC. All'aria si ossida molto facilmente; viene rapidamente attaccato dall'acido nitrico, più difficilmente dagli altri acidi.

Chimica: i composti del tallio

Nei suoi composti il tallio si comporta come monovalente oppure come trivalente; i composti del tallio monovalente (tallosi) sono quelli più stabili, mentre i composti del tallio trivalente (tallici) presentano proprietà ossidanti perché tendono a ridursi a composti del tallio monovalente. Questi ultimi, a meno che non derivino da un anione di per sé colorato, sono incolori: l'idrossido TlOH è una base forte, assai solubile in acqua; sono invece insolubili il cloruro TlCl, il bromuro TlBr e lo ioduro TlI, analoghi ai corrispondenti sali dell'argento e come questi assai sensibili all'azione della luce. Le applicazioni tecniche del tallio metallico e dei suoi composti sono limitate. Il solfato di tallio (I) viene utilizzato nella preparazione di esche avvelenate contro i topi; alcuni composti vengono impiegati in vetreria, per conferire al vetro particolari colorazioni, e in fotografia. Il tallio metallico, in lega con il piombo, il bismuto, l'antimonio e altri metalli, viene usato nella preparazione di alcune leghe facilmente fusibili ma resistenti agli agenti chimici.

Tossicologia

I sali di tallio sono altamente tossici per l'uomo e per altri mammiferi. Il composto più comunemente responsabile di avvelenamenti mortali è il solfato di tallio (I), la cui dose letale corrisponde nell'uomo a 1 g circa. L'ingestione di questa sostanza provoca nel giro di alcune ore la comparsa di una gastroenterite emorragica, cui seguono danni epatici e renali, nonché manifestazioni tossiche a carico del sistema nervoso centrale (delirio, coma, convulsioni).

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