trìttico

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sm. (pl. -ci) [sec. XIX; dal greco tríptychos, propr., che si piega in tre].

1) Nella Roma antica, insieme di tre tavolette cerate per scrivere articolate tra loro e ripiegabili l'una sull'altra.

2) Tipo particolare di ancona, formato da tre scomparti di cui quello centrale maggiore di quelli laterali, spesso incernierati per richiudersi sul primo (in tal caso sono decorati anche all'esterno). Il trittico – che conobbe grande diffusione soprattutto in epoca gotica – è in genere dipinto, ma può essere anche scolpito in avorio o in legno, sbalzato in metallo ecc. Le dimensioni variano da quelle della pala d'altare a quelle ridotte del piccolo altare per devozione privata.

3) Per analogia, opera letteraria o teatrale divisa in tre parti; anche gruppo di tre opere tra loro autonome ma in qualche modo connesse, trilogia.

4) Documento doganale, costituito di tre tagliandi, per l'esportazione temporanea di un automezzo.

5) In filatelia, insieme di tre elementi – francobolli o etichette – stampati affiancati fra loro. In particolare, i francobolli italiani di posta aerea emessi il 20 maggio 1933 per l'affrancatura della corrispondenza trasportata dagli apparecchi partecipanti alla crociera nord atlantica. Dopo di allora, numerosi altri francobolli sono stati stampati in trittico, per esempio quelli emessi nel 1967 dalla Repubblica di San Marino e riproducenti dipinti del Guercino e quelli emessi nel 1974 dal Vaticano per il VII centenario della morte di San Tommaso d'Aquino.