trasfigurazióne

sf. [sec. XIV; da trasfigurare]. Il trasfigurare o il trasfigurarsi. In particolare, apparizione e rivelazione di Gesù ai discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni: è manifestazione della messianicità di Gesù. § Inizialmente rappresentata simbolicamente, con Gesù sotto forma di una croce gemmata e gli apostoli sotto forma di agnelli (mosaico absidale di S. Apollinare in Classe a Ravenna), in epoca carolingia la scena della trasfigurazione assunse i caratteri iconografici che avrebbe mantenuto, pressoché invariati, nei secoli successivi: Cristo, in cima a un monte e contornato da un'aureola, compare, tra i profeti Mosè ed Elia, agli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni (altare di Vuolvinio, Milano, S. Ambrogio; Duccio, Londra, National Gallery; Giovanni Bellini, Venezia, Museo Correr). Parallelamente a questa versione si codificò un secondo schema iconografico, derivante da una contaminazione con la scena dell'Ascensione: il Cristo non poggia i piedi sulla montagna ma appare librato nel cielo (Evangeliario di Ottone III, Monaco, Bayerische Staatsbibliothek; Giotto, Padova, Cappella degli Scrovegni; Raffaello, Roma, Pinacoteca Vaticana; Rubens, Museo di Nancy).

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