trompe-l'oeil

loc. francese (propr., inganna l'occhio) usata in italiano come sm. Raffigurazione, eseguita con tecniche varie (pittura, mosaico, tarsia lignea) di una serie di oggetti, ripresi con una tale fedeltà del particolare da dare l'illusione della loro reale esistenza. Fu in voga nell'età ellenistica (pavimento a mosaico raffigurante un pavimento con gli avanzi di un banchetto nella reggia di Pergamo, sec. III-II a. C.), nel Rinascimento italiano (lo studiolo in legno di Baccio Pontelli per Federico di Montefeltro nel palazzo ducale di Urbino), nella pittura di genere dei sec. XVII-XVIII (E. Baschenis). Nel sec. XX è stato usato da alcune avanguardie (surrealismo, iperrealismo) all'interno della loro specifica sperimentazione pittorica.

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