vocatìvo

agg. e sm. [sec. XVI; latino tardo vocatīvus, propr., che serve a chiamare]. In grammatica, categoria o caso che indica la persona o l'essere personificato cui si rivolge il discorso. In realtà non è un vero e proprio caso, in quanto non esprime una relazione sintattica, e forma sostanzialmente una proposizione incidentale a sé. In latino il vocativo ha una forma propria solo nel singolare della seconda declinazione: domine (ma gli stessi autori classici usano a volte, anche in questo caso, la forma di nominativo: audi tu, populus Albanus [Livio]); nel singolare di tutte le altre declinazioni e nel plurale di tutte le declinazioni senza eccezione, il vocativo ha sempre la stessa forma del nominativo. Un resto fossile del vocativo latino sopravvive nell'esclamazione italiana Domineddio risalente al latino domine deus.

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