zibellino

sm. [sec. XV; voce di origine orientale, dal russo sobolj, tramite il francese zibeline]. Carnivoro (Martes zibellina) della famiglia dei Mustelidi, lungo anche poco più di 45 cm, dalla folta e morbida pelliccia, di gran pregio economico, color bruno-scuro, con una macchia golare giallo rossastra o giallo brunastra; la coda (15-19 cm) è folta. Diffuso in tutta l'Asia settentrionale, un tempo viveva anche nella penisola scandinava. Tipico mustelide forestale, vive soprattutto al suolo, anche se può arrampicarsi sugli alberi; si nutre di piccoli mammiferi, soprattutto di Roditori (arvicole, lemming, scoiattoli ecc.). La pelliccia dello zibellino ha lungamente avuto il privilegio di essere considerata la più nobile e pregiata tra quelle che la natura ha messo a disposizione dell'uomo. Il colore della pelliccia è uniforme, bruno-dorato, il pelo serico, morbido, molto lucido. Usata fin dall'antichità, solo nel Medioevo divenne prezioso attributo delle classi elevate, specie quale fodera delle lunghe e importanti sopravvesti. Dal sec. XVI al XVIII fu usata quasi esclusivamente per guarnizioni, ma nel secolo successivo tornò di moda, per i manicotti o le lunghe e regali cappe femminili. Pur non avendo perduto il suo valore intrinseco, lo zibellino nel sec. XX è stato in parte soppiantato dal visone.

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