eccezionale

agg. m. e f. [pl. -i] 1 che fa eccezione; fuori dal comune, dalla norma: un fatto, una circostanza, un intervento eccezionale; in via (del tutto) eccezionale, per eccezione; derogando a un uso, a una norma | leggi, provvedimenti eccezionali, non previsti dall’ordinamento giuridico e adottati per fronteggiare situazioni pubbliche di emergenza 2 ( estens.) straordinario, grandissimo: un fascino, un’intelligenza eccezionale; un’eccezionale affluenza di pubblico; prezzo eccezionale, molto basso, quindi straordinariamente conveniente ? eccezionalità n.f. invar. ? eccezionalmente avv. in via eccezionale; straordinariamente: l’ufficio resterà aperto eccezionalmente anche il sabato; una persona eccezionalmente dinamica

Dal fr. exceptionnel.

Nota d'uso

· L’aggettivo eccezionale, come tutte le altre parole che finiscono con vocale + zionale, si scrive con una z sola; non è raro però che si sbagli e si scriva con due perché la z sorda (cioè quella di marzo, pazzo) si pronuncia sempre doppia, anche quando viene scritta semplice. Questo aggettivo, che esprime di per sé una qualità assoluta, non è graduabile, perciò non dovrebbe avere né il comparativo né il superlativo; tuttavia il valore di qualità assoluta si è un po’ attenuato nell’uso, tanto che il comparativo viene talvolta usato ed è ammissibile.

Rubrica sinonimi

1Sin. atipico, insolito, anomalo, particolare, speciale, raro, singolare, senza precedenti Contr. normale, comune, ordinario, solito, tipico 2 (estens.) Sin. eccelso, meraviglioso, speciale, superiore Contr. comune, normale.