La dieta crudista

La dieta crudista prescrive l'uso di alimenti che possono essere consumati senza che sia necessaria alcuna cottura o preparazione, a parte la pulitura e un'eventuale sbucciatura.

I processi di cottura, infatti, comportano la perdita di vitamine A, B e C, di sali minerali come quelli di calcio, fosforo, magnesio, ferro e potassio, che vengono ridotti con percentuali che vanno dal 10% al 60% del contenuto originario.

La preparazione, inoltre, può comportare ulteriori perdite di valore nutritizio: il contenuto in vitamina A della buccia dei pomodori è 20 volte superiore a quello della polpa, le foglie esterne di alcuni vegetali sono più ricche di calcio e di ferro di quelle interne.
 

Nella dieta crudista si usano frutta, verdura, legumi freschi, cereali, semi, noci di vario tipo, erbe e funghi, oltre ad alcuni formaggi; alcuni crudisti inseriscono nella loro alimentazione anche pesce e carne crudi. La quotidiana richiesta calorica può essere colmata per l'80% da frutta e verdura, per il 10% da proteine (noci, formaggio), per l'8% da cereali, e per il 2% da miele e melassa.

I vantaggi di questo tipo di dieta sono l'alto contenuto di vitamine e sali minerali mantenuto nei cibi, benefico apporto di maggiori quantità di acqua, l'alto contenuto di sostanze fibrose che richiedono una lunga masticazione e saziano perciò più velocemente.

Questa dieta è controindicata per persone che presentino disturbi gastrici e intestinali.