alcalòidi

composti organici a carattere alcalino, a struttura ciclica più o meno complessa e, comunque, contenenti azoto; hanno per lo più origine vegetale e sono dotati di intensa attività farmacologica e terapeutica. Gli alcalòidi occupano una posizione di estremo rilievo nella vita umana. La loro presenza si fa sentire nei campi più svariati, da quello economico a quello sociale, da quello medico a quello giuridico. Infatti le proprietà che caratterizzano alcune piante di importanza fondamentale per l'economia di diversi popoli (per esempio, il caffè, il tè, il tabacco ecc.) sono dovute alla presenza di determinati alcaloidi. D'altro canto sono alcalòidi i principi attivi di varie droghe, quali la marijuana, la cocaina, l'oppio, l'hashish. In medicina, gli alcalòidi rivestono un'importanza del tutto particolare in quanto la loro azione farmacologica si esplica prevalentamente sul sistema nervoso influenzando quindi non solo le facoltà volitive e intellettive e la percezione del dolore, ma anche tutte quelle funzioni, quali il metabolismo, la pressione sanguigna, la temperatura corporea, la respirazione, la diuresi, che sono regolate da impulsi nervosi di origine simpatica oppure parasimpatica. Alcaloidi utilizzati in medicina sono la morfina, la codeina, la teofillina, la vincristina e la vinblastina.
L'intossicazione da alcaloidi
A causa della grande diffusione di alcalòidi tossici in natura e del loro vasto impiego in campo terapeutico, l'avvelenamento da alcalòidi costituisce un tipo frequente di intossicazione volontaria o accidentale. Nell'ambito delle intossicazioni da alcalòidi grande importanza hanno gli avvelenamenti cronici legati all'uso eccessivo o protratto di droghe voluttuarie contenenti alcalòidi capaci di determinare stati di abitudine o di tossicodipendenza (nicotina, cocaina, eroina). I quadri tossici che si riscontrano nell'avvelenamento da alcalòidi variano considerevolmente da sostanza a sostanza.