L'assistenza ospedaliera

Quando lo stato di salute dei cittadini necessita di diagnosi e di cure che non possono essere realizzati ambulatorialmente o a domicilio, il Servizio Sanitario Nazionale assicura loro l'assistenza ospedaliera gratuita presso i Presidi Ospedalieri, le Aziende Ospedaliere e gli Istituti di ricovero convenzionati.
Per i ricoveri d'urgenza, quando cioè il problema si presenta in maniera improvvisa, è sufficiente presentarsi al reparto di Pronto Soccorso, inviati dal medico curante o dalla Guardia Medica, o per iniziativa personale motivata dalla gravità dei sintomi (non è necessaria impegnativa). Il Pronto Soccorso garantisce al paziente:
- cure immediate;
- interventi rapidi di diagnosi;
- assistenza cardiologia e rianimatoria;
- ricovero ospedaliero o eventuale trasporto in altri istituti in cui siano presenti tutte le attrezzature necessarie per far fronte all'urgenza.

Per le patologie che non presentano carattere d'urgenza, il ricovero ospedaliero si dice "ordinario"; in questo caso si concorda con l'accettazione dell'ospedale presentando la richiesta del medico, o pediatra di base, di un medico delle strutture sanitarie pubbliche o ancora di uno specialista convenzionato con l'ASL. In base alla disponibilità dei posti letto, l'ospedale stabilisce la data del ricovero.
A discrezione delle Regioni, secondo il proprio Piano Socio-Sanitario, per le prestazioni fornite dal Pronto Soccorso che non rientrino nei casi di urgenza viene richiesto il pagamento di un contributo.


Il Day Hospitalconsiste in un ricovero, o in più ricoveri programmati, della durata inferiore a un giorno, durante il quale il paziente viene sottoposto a esami e visite plurispecialistiche. Questa soluzione è spesso adottata per piccole operazioni in anestesia locale oppure per terapie oncologiche o altri trattamenti che richiedono l'utilizzo di apposite attrezzature, ma non il ricovero del paziente.


All'interno degli ospedali vige una rigida suddivisione del personale medico e infermieristico che si può così riassumere:
- il direttore sanitario a cui spetta la direzione dell'ospedale, la vigilanza sul personale, l'organizzazione tecnico-sanitaria, nonché la supervisione del livello igienico-sanitario dei servizi erogati e l'eventuale azione disciplinare;
- il primario (Dirigente medico di secondo livello, o Responsabile Unità Operativa), che ha la responsabilità di un reparto; organizza e vigila sull'attività e la disciplina del personale a lui assegnato. Al primario, sotto la cui responsabilità sono i malati, spetta la definizione dei criteri terapeutici e diagnostici, la formulazione della diagnosi definitiva e la decisione in merito alle dimissioni; inoltre è di sua responsabilità la corretta compilazione della cartella clinica;
- il dirigente medico di primo livello è il classico medico ospedaliero, che coadiuva il primario nello svolgimento dei suoi compiti.
- lo specializzando - medico in formazione specialistica, è un medico che, dopo la laurea magistrale di 6 anni, decide di proseguire gli studi superando un concorso per borse di studio ministeriali e compie il proprio tirocinio formativo sotto la diretta supervisione del personale medico;
- la capo sala è l'infermiera di grado più alto e si trova alle dirette dipendenze del primario; si occupa della direzione del personale infermieristico e ausiliario. Sotto la supervisione della capo sala si svolge la somministrazione dei farmaci prescritti e il controllo della qualità e quantità delle razioni alimentari previste per gli ammalati;
- l'infermiere, il responsabile dell'assistenza al malato, si occupa della somministrazione delle medicine, delle terapie e delle medicazioni; inoltre collabora nelle funzioni organizzative e amministrative con la capo sala, dalla quale dipende direttamente;
- Il personale ausiliario e l'operatore tecnico addetto all'assistenza (OTA) operano per assicurare l'igiene ambientale e si attivano nel trasferimento dei malati, e, in base alla propria specializzazione, collaborano con l'infermiere per l'accudimento del malato.