Le cure all’estero

Se per risolvere alcuni gravi problemi di salute è necessario l'intervento di medici e strutture altamente specializzate non presenti in Italia, è possibile chiedere alla propria ASL l'autorizzazione a svolgere le cure all'estero.

Nella domanda bisogna specificare il centro estero prescelto, allegare la relazione del medico specialista che attesta tale necessità (prevista dai Decreti ministeriali 24.1.90 e 31.1.91) e tutta la documentazione (cartella clinica, esami radiologici ecc.) che possa giustificare il trasferimento all'estero.

I contatti con la struttura ospedaliera estera e gli accordi per il trasferimento sono a carico del malato e del medico che lo assiste.

L'Azienda sanitaria passerà, quindi, la richiesta al Centro regionale competente e, nel caso la domanda venga accettata, provvederà a far pervenire al malato, circa una decina di giorni dopo l'accettazione della domanda, il modello E112 che copre interamente la spesa delle cure, se queste sono avvenute in un paese dell'Unione Europea.

È possibile inoltre chiedere il rimborso delle spese sostenute quali il viaggio, gli onorari dei medici professionisti e i ticket, ma bisogna ottenere in anticipo l'autorizzazione dalla Regione.
 

Se il ricovero (una volta ottenuta l'autorizzazione) avviene in un centro ospedaliero di un paese che non appartiene all'Unione Europea, come la Svizzera o gli Usa, ogni spesa sarà a carico dell'assistito che in seguito chiederà il rimborso. Al suo rientro dovrà presentare, all'ufficio competente dell'ASL, le fatture in originale quietanzate e le ricevute che, dopo circa quattro mesi, verranno rimborsate dell'80% (40% per le spese mediche relative a prestazioni di liberi professionisti).

In caso di prestazioni di eccezionale gravità e urgenza è possibile effettuare il ricovero all'estero senza la necessaria autorizzazione e, dimostrando in seguito l'eccezionalità del caso, si potrà ottenere comunque il rimborso. Infine, si tenga presente che questa formula del rimborso autorizzato dall'ASL è applicabile, con modalità analoghe, anche quando si fa richiesta di ricovero in strutture ospedaliere italiane non convenzionate.