Chi era Pelé, il re del calcio

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Capace di segnare in qualsiasi momento della partita e in qualsiasi modo, Pelé, a detta di molti, è stato il più grande, completo e decisivo calciatore della storia. Ripercorriamo l'incredibile storia del leggendario giocatore che grazie al suo spirito indomabile è riuscito a superare ogni tipo di ostacolo ispirando un intero Paese.

Soprannominato O Rei (“Il Re”) e considerato da molti esperti e appassionati il più grande calciatore di tutti i tempiPelé (pseudonimo di Edson Arantes do Nascimento) è stato una leggendaria icona dello sport più amato al mondo. Ecco le cose da sapere sul fuoriclasse brasiliano.

La nascita del mito

Figlio dell’ex calciatore Dondinho, Edson Arantes do Nascimento nasce a Três Corações, città dello Stato brasiliano di Minas Gerais, il 23 ottobre 1940. Cresce però a Bauru, nello Stato di San Paolo, dove si trasferisce con la famiglia a 5 anni. Soprannominato Dico dai genitori, riceve poi il nomignolo Pelé dai compagni di scuola, come presa in giro per l’errata pronuncia del nome del portiere Bilé. Cresciuto in estrema povertà, inizia a giocare nel Bauru, poi a 15 anni viene notato dall’ex nazionale Waldemar de Brito, che lo convince a fare un provino per il Santos.

Santos e New York Cosmos

Pelé non solo supera il provino, ma esordisce in prima squadra appena un anno dopo. Giocherà nel Santos dal 1957 al 1974, collezionando 665 presenze e 647 reti. Corteggiato a più riprese dai principali club europei, lascerà il Brasile, che nel frattempo per evitarne il trasferimento lo dichiara “Tesoro nazionale”, solo nel 1975. Anno in cui, dopo aver annunciato l’addio al calcio, accetta la corte dei New York Cosmos, squadra della ricca North American Soccer League (NASL). Pelé chiude la carriera il 1° ottobre 1977, disputando un’amichevole tra Cosmos e Santos, in cui indossa la maglia della squadra di New York nel primo tempo e del club brasiliano nel secondo.

Con la maglia verdeoro

Pelé debutta nella Nazionale brasiliana il 7 luglio 1957, tre mesi prima del 17esimo compleanno. Protagonista di un inizio di carriera sfolgorante, viene convocato dal CT verdeoro Feola per i Mondiali del 1958: in Svezia, sede della manifestazione, il giovanissimo Pelé rivela al mondo il suo immenso talento, segnando ben sei reti. Parteciperà ad altre tre edizioni del Mondiale di calcio, prima di dare l’addio alla Nazionale nel 1971, dopo aver messo insieme 92 presenze e 77 reti.

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LaPresse

Un palmares da leggenda

Numerosi i successi di Pelé, con club e Nazionale. Con il Santos vince 10 titoli paulisti e 6 campionati brasiliani, due Coppe Libertadores e altrettante Intercontinentali. A queste vittorie, nel 1977 aggiunge il titolo NASL con i Cosmos. Pelé è inoltre l’unico calciatore ad aver vinto tre edizioni della Coppa del Mondo, cosa avvenuta con il Brasile nel 1958, nel 1962 e nel 1970.

Più di mille gol

Attaccante completo, dotato di un grande colpo di testa ed eccezionale fiuto del gol, capace di coniugare tecnica e abilità atletiche, Pelé nel corso della carriera segna oltre mille reti. “O Milésimo” arriva su rigore il 19 novembre 1969, contro il Vasco da Gama allo stadio Maracanã. Anche se è difficile distinguere tra match ufficiali e amichevoli, la FIFA gli attribuisce in tutto 1281 gol, segnati in 1363 partite.

Dopo il calcio

Dopo aver appeso le scarpe al chiodo, O Rei non intraprende l’attività di allenatore o dirigente calcistico. Nel 1981, insieme a Sylvester Stallone e ad altri ex giocatori, recita in Fuga per la vittoria (dove il suo personaggio, Luis Fernandez, segna con una spettacolare rovesciata). Nel 1992 viene nominato ambasciatore delle Nazioni Unite per l’ecologia e l’ambiente; nel 1994 Goodwill Ambassador dall’Unesco; nel 1995 ministro straordinario per lo sport dal presidente brasiliano Cardoso. Ambasciatore della FIFA, nel 2000 viene nominato calciatore del secolo, titolo condiviso insieme a Maradona.

 

Matteo Innocenti