5 cose che non sai su Hitler e il nazismo

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Probabilmente quello nazista è il periodo storico più approfondito e studiato di sempre ma spesso spuntano nuove teorie e ipotesi inedite. Ecco alcuni particolari poco conosciuti della vita di Adolf Hitler e della sua feroce dittatura.

Su Adolf Hitler e il nazismo sono stati scritti tantissimi libri e articoli e sono stati girati numerosi documentari e film.

Probabilmente quello nazista è il periodo storico più approfondito e studiato di sempre ma, anche se sembra che sia ormai stato detto di tutto, spesso spuntano nuove teorie e ipotesi che svelano particolari rimasti sconosciuti.

Sveliamo alcuni particolari poco conosciuti della vita di Adolf Hitler e della dittatura più feroce della Storia.

1. Il look di Hitler
Pare che Adolf Hitler, almeno all’inizio, non prestasse particolare attenzione al modo di presentarsi in pubblico: fu Dietrich Eckart, esponente di punta della società segreta Thule, il primo nucleo del partito nazista, a fargli abbandonare l’abbigliamento trasandato e bohémien per un look più marziale. Impermeabile stretto in vita, frustino da ufficiale e baffi squadrati divennero così gli elementi distintivi del look del Führer. Per quanto riguarda i baffi, Hitler li portava piuttosto lunghi da giovane, ma dovette sfoltirli quando entrò nell’esercito per poter indossare le maschere antigas in dotazione. Quanto agli occhiali da vista, anche se Hitler soffriva di presbiopia da vecchiaia, cercava di non indossarli perché li considerava un segno di debolezza.

2. La Grande Moschea di Parigi e gli ebrei
La Moschea di Parigi, nel V arrondissement, nascose partigiani ed ebrei francesi dando loro certificati di identità musulmana salvandoli dalla deportazione e dall’Olocausto.
Il rettore Si Kaddour Benghabrit faceva visitare la moschea a ufficiali nazisti e alle loro mogli per depistare le indagini, mentre nei sotterranei nascondeva i fuggitivi. Secondo alcune fonti gli ebrei che trovarono aiuto nella Moschea parigina, tra il 1940 e il 1944, furono più di 1700.

3. La passione di Hitler per King Kong
Adolf Hitler apprezzava il cinema tanto da disporre di diverse sale di proiezione private. La sua attrice preferita era Greta Garbo mentre detestava Charlie Chaplin, di cui comunque riconosceva le doti comiche. Non dimentichiamo che Chaplin nel film “Il grande dittatore” (1940) ridicolizzava proprio i dittatori Hitler e Mussolini. Invece il film preferito da Hitler era “King Kong” (1933): il gigantesco gorilla veniva considerato un esempio di forza primordiale e sembra che l’abitudine di Hitler di battersi il pugno sul petto durante i comizi si ispiri proprio a King Kong.

4. Hitler e i lager
Hitler, al contrario del capo delle SS Heinrich Himmler, non visitò mai un campo di concentramento, neanche quelli di sterminio perché non voleva essere pubblicamente implicato nell’attuazione dell’Olocausto. Non si trovano infatti ordini a riguardo firmati dal Führer: questa ipotesi viene supportata da molti storici come Ian Kershaw, professore all’Università di Sheffield.

5. Germania nazista e diritti degli animali
Nella Germania nazista furono diversi gli sforzi per tutelare i diritti degli animali, la cui salvaguardia era supportata dai maggiori vertici del governo nazista come Hermann Göring, Heinrich Himmler e lo stesso Adolf Hitler, che in un discorso del 1933 dichiarò: “Nel nuovo Reich non può esserci più posto per la crudeltà verso gli animali”. Anche se furono molte le leggi che miravano a salvaguardare gli animali, il regime nazista non riuscì ad abolire completamente la vivisezione. In particolare il gerarca Hermann Göring fu il principale oppositore alla sperimentazione sugli animali tanto che nel 1933 cercò di rendere illegale la pratica delle vivisezione, che poi comunque venne ripristinata integralmente dopo la caduta del regime.