Monica Lewinsky e Bill Clinton: la vera storia del Sexgate

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Tutto quello che c'è da sapere sullo scandalo che ha coinvolto l'ex presidente degli Stati Uniti e l'ex stagista della Casa Bianca.

Sexgate: i protagonisti

Da una parte Clinton, al secondo mandato come Presidente Usa. Dall’altra Lewinsky, ex stagista alla Casa Bianca poi trasferita al Pentagono. Chi sono i protagonisti del Sexgate.

Monica Lewinsky

Nata nel 1973 a San Francisco, dopo la laurea in psicologia conseguita al Lewis & Clark College a Portland, Monica Lewinsky nell’estate del 1995 si era trasferita a Washington, selezionata per un tirocinio non retribuito presso la Casa Bianca.

Bill Clinton

Insediatosi alla Casa Bianca a inizio 1993, dopo aver sconfitto il Presidente repubblicano uscente George Bush Sr. e il candidato indipendente Ross Perot, Bill Clinton (ex governatore democratico dell’Arkansas) era al primo mandato quando Lewinsky iniziò lo stage a Washington. Il Sexgate scoppiò però durante il suo secondo mandato, ottenuto vincendo con ampio margine nel 1996 contro Bob Dole.

L'affaire

Lewinsky bussava spesso alla porta della Stanza Ovale, per portare dei documenti a Clinton: il presidente e la stagista iniziarono una relazione sessuale molto presto, già nel mese di novembre 1995. Poco dopo alla ragazza fu offerto un incarico retribuito. L’affaire durò poi fino a marzo 1997, dunque anche dopo il trasferimento di Lewinsky al Pentagono, avvenuto ad aprile 1996.

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LaPresse

Linda Tripp

Al Pentagono Lewinsky conobbe di Linda Tripp, funzionaria del Dipartimento della Difesa, a cui rivelò di aver praticato sesso orale a Clinton in nove occasioni. Tripp, su consiglio dell’agente letteraria Lucianne Goldberg, a un certo punto iniziò a registrare le telefonate con la giovane collega, ricche di dettagli piccanti.

Come nasce lo scandalo Sexgate

Il Sexgate nacque da uno scandalo sessuale meno noto, che coinvolse Clinton e la giornalista Paula Jones.

Paula Jones, le accuse a Clinton

Nel 1994 Clinton fu citato in giudizio dalla giornalista Paula Jones, che lo accusò di averla molestata tre anni prima, in occasione di una conferenza annuale presso l’Hotel Excelsior di Little Rock, quando lui era ancora governatore dell’Arkansas. I legali del presidente negarono la fondatezza delle accuse e iniziarono una battaglia legale senza esclusione di colpi: Tripp entrò in contatto con gli avvocati di Jones, informandoli della relazione extraconiugale di Clinton con Lewinsky.

Le prime testimonianze sotto giuramento

Il 7 gennaio 1998, sotto giuramento, Clinton negò le accuse di una relazione inappropriata con l’ex stagista della Casa Bianca. E lo stesso fece Lewinsky, che però poco dopo rivelò a Tripp, in una telefonata registrata, di aver ricevuto istruzioni in tal senso dal presidente. Negli stessi giorni, la funzionaria del Pentagono, che si rivolse anche a Newsweek, consegnò al procuratore indipendente Ken Starr le registrazioni delle telefonate con la giovane collega.

Lo scandalo Sexgate diventa di dominio pubblico

La relazione tra Clinton e Lewinsky diventò di dominio pubblico il 17 gennaio 1998, quando il sito internet Drudge Report rivelò che Newsweek aveva deciso di non includere nel suo numero settimanale un articolo su una presunta relazione tra il presidente degli Stati Uniti e una stagista 23enne. Poco dopo fu il Washington Post a rivelare maggiori particolari: il caso scoppiò a livello nazionale. E non solo.

La smentita pubblica di Clinton

«I did not have sexual relations with that woman, Miss Lewinsky». Così il 26 gennaio, in una famosa diretta televisiva dalla Casa Bianca, Clinton smentì di aver avuto una una relazione con la ex stagista, così come di averle detto di mentire sotto giuramento. La First Lady Hillary si schierò dalla parte del marito, parlando di una «grande cospirazione della destra».

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LaPresse

La testimonianza di Lewinsky

L’esistenza di una relazione extraconiugale di Clinton non rappresentava un reato, ma pilotare una falsa deposizione sì. Tale, peraltro, da poter portare all’impeachment. Starr, che aveva in mano le registrazioni, andò in pressing su Lewinsky per convincerla a testimoniare contro il suo ex amante. L’ex stagista fece la sua deposizione il 28 luglio e, in cambio della completa immunità, fornì anche un vestito macchiato di sperma, che l’Fbi confermò essere del presidente. Clinton, a quel punto, aveva le spalle al muro.

L'ammissione di Clinton

Il 17 agosto 1998, Bill Clinton ammise davanti al gran giurì di aver avuto «relazione fisica impropria» con Monica Lewinsky. E la sera stessa, parlando alla nazione in tv, fece lo stesso. Con tutte le carte in tavola, il Sexgate si tramutò in una battaglia politica per rovesciarlo.

L’impeachment

A fronte delle prove raccolte da Starr, l’8 ottobre del 1998, il Comitato Giudiziario della Camera autorizzò l’impeachment, ovvero la procedura giudiziaria prevista dalla costituzione statunitense che, se riconosciuti colpevoli di determinati reati, permette di rimuovere dai rispettivi incarichi governativi il presidente, il vice-presidente e altri alti funzionari.

I capi d’accusa

Dei quattro capi presentati dall’accusa, ovvero spergiuro per aver negato la relazione con Monica dinanzi al gran giurì, spergiuro per la falsa testimonianza nel caso Jones, abuso di potere e intralcio alla giustizia, passarono alla fase successiva solo il primo e l’ultimo.

Salvato dal Senato

Il processo di impeachment fu iniziato dalla Camera dei Rappresentanti il 19 dicembre 1998, con due imputazioni: spergiuro e intralcio alla giustizia. Sfiduciato dalla camera bassa del Congresso degli Stati Uniti, il presidente fu salvato dal Senato. I due capi d’accusa furono infatti respinti senza che nessuno ottenesse neppure la maggioranza assoluta, mentre per destituire un presidente sarebbe servita la maggioranza di due terzi. Lo scandalo che aveva fatto parlare il mondo intero si risolse in un nulla di fatto.

Cosa è successo dopo

Dopo il Sexgate, Bill (che terminò il mandato) e Hillary Clinton frequentarono un consulente matrimoniale per superare la questione delle scappatelle extraconiugali: un problema che la coppia si trascinava a dire il vero da anni. Monica Lewinsky inizialmente cavalcò la celebrità: firmò una linea di borse e diventò testimonial per una campagna pubblicitaria sulla perdita di peso, partecipando a numerose serate di gala ed eventi. Scrisse inoltre due autobiografie. Nel 2005, poi, decise di allontanarsi dai riflettori e si iscrisse a un master in Psicologia Sociale alla London School of Economics. Oggi è psicologa, si occupa di attivismo contro il cyberbullismo e di beneficienza. Il Sexgate è stato recentemente oggetto della terza stagione della popolare serie tv American Crime Story: nei panni del presidente, Clive Owen, in quelli della stagista, Beanie Feldstein.

Matteo Innocenti