Elvis Presley, il re del rock and roll

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Dal successo come cantante alla carriera di attore, fino alla vita privata e agli eccessi che hanno portato alla prematura morte. Le cose da sapere su un artista entrato nella leggenda.

Da Tupelo alla conquista del mondo. Elvis Presley ci ha lasciati nel 1977, ma il suo mito è più vivo che mai. Un personaggio leggendario, che ha scritto la storia della musica rock e del costume statunitense, Elvis. La sua storia, dalla carriera alla vita privata.

Chi era Elvis Presley

Ecco chi era Elvis Presley, il re del rock and roll.

Origini

Elvis Aaron Presley nasce a Tupelo, Mississippi, l’8 gennaio 1935. La casa dove cresce, che oggi è al civico 306 di Elvis Presley Drive, diventerà un luogo di pellegrinaggio per i suoi fan.

L'infanzia

Figlio di genitori che svolgono lavori saltuari, vive un’infanzia umile, vicino al quartiere della comunità afroamericana: in una società in cui è viva la segregazione razziale, il giovane Elvis riceve stimoli diversi rispetto ai coetanei. Nel 1946 riceve in regalo una chitarra, con cui impara i primi rudimenti musicali cercando di riprodurre ciò che ascolta alla radio. Sul finire del decennio i Presley si trasferiscono a Memphis, nel Tennessee.

Carriera

La carriera musicale di Elvis inizia per caso. Terminati gli studi, trova infatti lavoro come camionista. Un giorno, transitando casualmente per Union Street, dove si trova la sede della piccola casa discografica Sun Records, scopre che sborsando una somma irrisoria è possibile registrare un disco. Deciso a regalarne uno alla madre, il 18 luglio 1953 torna negli studi per registrare una sua versione di My Happiness. L’incisione colpisce il proprietario della Sun Records, Sam Phillips, che lo scrittura.

Gli esordi

Messo sotto contratto dalla Sun Records, Elvis viene affiancato in studio da un team di turnisti e nel 1954 lancia il primo singolo: sul lato A il brano That's All Right, Mama, su quello B Blue Moon of Kentucky. Nel giro di poco tempo pubblica altri singoli, che gli regalano spazio in radio e grande visibilità: lo stile di Elvis, bianco che canta come un nero, conquista gli ascoltatori americani. Fin dall’inizio della carriera cominciano a verificarsi, durante le esibizioni live del cantante, ripetute manifestazioni di isteria collettiva.

Elvis, il rock and roll e gli altri generi

Elvis è conosciuto come “re del rock and roll”, ma sarebbe sbagliato legarlo solo a questo genere che d’altra parte nasce come come reinterpretazione e fusione del rythm & blues afroamericano, del gospel e del soul. In Elvis convivono molte influenze: non bisogna infatti dimenticare il country (raggiungerà ripetutamente la vetta della hit parade di settore) e il gospel.

Il successo internazionale

Passato alla RCA, nel 1956 Elvis lancia il suo primo grande successo internazionale: Heartbreak Hotel, difatti un brano rock and roll ma di netta ispirazione blues. Scoppia l’Elvis-mania, fomentata anche dall’iconico (e proibito) movimento di bacino del cantante, che gli regala il soprannome “Elvis the Pelvis”. In questo periodo l’artista conosce poi il colonnello Tom Parker, che dopo qualche tempo diventa il suo manager ufficiale: sarà fondamentale nel prosieguo della carriera.

Elvis in televisione

A partire dal 1955, a dare enorme fama a Elvis sono inoltre le numerose apparizioni televisive. Il 12 gennaio partecipa all'Ed Sullivan show, riscuotendo un successo clamoroso nonostante la sua esibizione venga parzialmente censurata: Elvis viene infatti ripreso dalla vita in su, per evitare di inquadrare i suoi famosi movimenti pelvici.

Il servizio militare

All’apice della fama, Elvis viene chiamato allo svolgimento del servizio militare. Il colonnello Parker riesce solo a posticipare la naja del suo assistito: che alla fine di marzo del 1958 si presenta alla visita di leva. Arruolato nell'esercito statunitense, Elvis finisce tra le file dei militari di stanza a Friedberg, Germania Ovest.

Gli anni '60

Rimasto lontano dalle scene per quasi due anni, Elvis riprende da dove ha lasciato. Sono del 1960 le hit Are You Lonesome Tonight? (Ti senti sola stanotte?), rifacimento di un vecchio brano degli Anni Venti, e It's Now or Never, canzone basata sul classico napoletano 'O sole mio. In questo decennio Elvis intensifica via via l’attività di attore (gira 29 film), tralasciando quella di cantante, limitandosi perlopiù alle colonne sonore delle pellicole di scarsa qualità in cui recita. Di fronte a un calo di popolarità, Elvis corre ai ripari: il 3 dicembre 1968 va in onda sulla NBC con il concerto '68 Comeback Special, che diventa la celebrazione del suo ritorno sulle scene come rocker. È uno spartiacque, che segna la ripresa delle esibizioni dal vivo.

Gli anni '70

Verso la fine del 1970 Elvis chiede e ottiene un colloquio con l'allora presidente degli Stati Uniti Richard Nixon, che si svolge il 21 dicembre alla Casa Bianca. In questo decennio, Elvis si dedica intensamente ai concerti, adeguando il look alla moda dei tempi: sono di tale periodo gli iconici abiti jumpsuit del re del rock. È Las Vegas la città simbolo del ritrovato entusiasmo di Elvis che nell'arco di sette anni, tra il 1970 e il 1977, si esibisce in quasi un migliaio di concerti. Tra essi l'Aloha from Hawaii Via Satellite, che trasmesso in tv nel 1973 viene seguito da un pubblico stimato composto da oltre un miliardo di telespettatori. Gli Anni Settanta sono anche il decennio in cui il cantante si segnala per lo stile vita sempre più sregolato e stravagante, sotto ogni punto di vista.

Le canzoni più belle di Elvis

Can't Help Falling in Love

Melodia basata sulla canzone del XVIII secolo intitolata Plaisir d'amour e testo riadattato, Can't Help Falling in Love viene registrata nel 1961 per la colonna sonora del film Blue Hawaii, con protagonista ovviamente Elvis. Diventa un enorme successo e nei decenni successivi sarà oggetto di cover da parte di moltissimi artisti.

Suspicious Minds

Incisa ne 1969, Suspicious Minds è uno dei successi che rivitalizzano la carriera di Presley, dopo il ‘68 Comeback Special. Sarà l’ultimo singolo della carriera di Elvis a raggiungere la prima posizione negli Stati Uniti.

Jailhouse Rock

Brano musicale composto da Jerry Leiber e Mike Stoller per il film omonimo uscito nel 1957, Jailhouse Rock è una delle canzoni più famose interpretate da Elvis. Viene regolarmente inserita nelle classifiche delle canzoni più importanti di ogni tempo.

Always on My Mind

Intenso ed emotivamente coinvolgente, è tra i brani più belli che The King abbia mai cantato. Tra l’altro in un anno, il 1972, in cui Elvis sta vivendo un momento di crisi personale in famiglia dovuto alla separazione dalla moglie Priscilla.

Heartbreak Hotel

Il primo grande successo di Elvis, inciso nel 1956 e scritto da Mae Boren Axton, professoressa di liceo che ha tratto ispirazione dalla notizia di un uomo suicidatosi saltando dalla finestra di un hotel. Pensato per i pensato i Wilburn Brothers, che declinano l’offerta, se lo “aggiudica” poi Elvis, che ama così tanto il pezzo da accettare di avere solo il 33% dei diritti d’autore.

Love Me Tender

Registrata anch’essa nel 1956, si tratta di una delle ballad più celebri e riconoscibili dell'artista. La canzone è un adattamento della melodia del brano tradizionale Aura Lee, ballata sentimentale dell'epoca della Guerra di Secessione.

La carriera cinematografica

Elvis esordisce come attore nel 1956, dopo aver firmato un contratto con la Paramount. Debutta nel film western Love Me Tender (Fratelli rivali il titolo italiano). Nel biennio successivo prende parte alla lavorazione di altre tre pellicole, intensificando poi l’attività di attore al ritorno dal servizio militare. Recita perlopiù in film dallo scarso valore artistico, che però gli regalano ulteriore visibilità. C’è chi vede in lui un certo talento: tuttavia perderà alcune parti che avrebbero potuto dare una svolta alla carriera. Scelto per affiancare Barbra Streisand nel film È nata una stella, perde la parte a causa delle esose richieste del colonnello Parker. Lo stesso accade con La gatta sul tetto che scotta e Un uomo da marciapiede.

La vita privata di Elvis

Nel corso degli anni, il gossip attribuisce al cantante una lunga serie di relazioni sentimentali.

Le donne accostate a Elvis sono soprattutto le attrici con cui condivide il set, da Juliet Prowse a Ursula Andress, fino a Ann-Margret e Shelley Fabares.

La moglie: Priscilla Beaulieu

Nel 1959, durante la leva, conosce Priscilla Beaulieu, figlia di un ufficiale della United States Air Force. Dopo otto anni di fidanzamento, la coppia si sposa l’1 maggio 1967, con una cerimonia privata presso l’Aladdin Hotel di Las Vegas.

La figlia

Esattamente nove mesi dopo, l’1 febbraio 1968, nasce l’unica figlia della coppia: Lisa Marie, che dal 1994 al 1996 sarà la moglie di Michael Jackson.

Il divorzio

Il matrimonio con Priscilla termina ufficialmente il 9 ottobre 1973, con il divorzio. I due manterranno in seguito buoni rapporti.

Linda Thompson e Ginger Alden

Dopo il divorzio Elvis ha due relazioni. La prima, con l’ex reginetta di bellezza Linda Thompson, inizia verso la fine del 1973 e prosegue per quattro anni. La seconda, l’ultima della sua vita, è con la modella e attrice Ginger Alden: sarà lei a trovarlo senza vita in una delle stanze da bagno di Graceland, il 16 agosto 1977.

La morte di Elvis Presley

Fine del matrimonio e successiva depressione, scoperta di problemi alla vista (glaucoma), ritmo serrato delle esibizioni live. Elvis via via aumenta il consumo di farmaci quali stimolanti e anfetamine, diventandone dipendente. Inizia a manifestare segni di una qualche forma di squilibrio psichico e ad abusare del cibo, come dimostra il suo panino preferito: un sandwich che racchiude un ripieno a base di banane affettate o schiacciate, burro di arachidi e pancetta. Leggenda narra che per sei settimane il re del rock si sia nutrito esclusivamente di questa pietanza, noto come Elvis Sandwich, e che una volta abbia preso il jet privato per volare fino a Denver, solo per uno spuntino notturno. Già ricoverato due volte per overdose da farmaci, dopo aver consumato un grande numero di medicinali durante la mattinata del 16 agosto 1977 si reca in uno dei bagni di Graceland, la sua enorme residenza di Memphis. È qui che dopo quattro ore lo trova la compagna Ginger Alden: vani i tentativi di rianimazione. Il re del rock è morto a soli 42 anni, a causa di un arresto cardiaco. Dubbi sulla sua morte sono sempre stati avanzati da molte persone: ciò ha contribuito ad alimentare la leggenda metropolitana secondo cui Elvis non sia morto, ma che si sia in realtà nascosto.

Film su Elvis Presley

Nel film per la televisione Elvis, il re del rock (1979), diretto da John Carpenter, il cantante è interpretato da Kurt Russell. Nel 1981 esce poi This Is Elvis, documentario sulla vita di Presley. Nel 2005 esce la miniserie Elvis, con protagonista Jonathan Rhys Meyers. È invece del 2016 Elvis & Nixon, pellicola ispirata al celebre incontro del 1970, in cui Michael Shannon interpreta il re del rock e Kevin Spacey il presidente degli Stati Uuniti. Nel 2018 è uscito un altro documentario: Elvis Presley: The Searcher, prodotto dalla HBO. Infine Elvis, film del 2022 diretto da Baz Luhrmann, con Austin Butler come protagonista e Tom Hanks nella parte del colonnello Parker.

 

Matteo Innocenti