Marguerite Yourcenar: Adriano, i libri e le poesie

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In una costante ricerca di classicità senza tempo, Marguerite Yourcenar si è mossa con disinvoltura nella prosa, l'epistola e la poesia. Con Memorie di Adriano e L'opera al nero, la scrittrice franco-belga rientra tra gli autori più importanti della letteratura del Novecento.

Marguerite Yourcenar è una delle più importanti scrittrici e poetesse del Ventesimo secolo. Nata l'8 giugno 1903, è conosciuta in tutto il mondo per il suo romanzo Memorie di Adriano e per aver affrontato i temi dell'esistenzialismo nelle sue opere, in particolare quello della morte. Inoltre, è stata la prima donna eletta alla Académie française. Tra le sue frasi più famose, ce n'è una che testimonia la centralità della cultura nella vita umana: «Fondare biblioteche è come costruire granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che da molti indizi mio malgrado vedo venire».

 

Biografia di Marguerite Yourcenar

Marguerite Antoinette Jeanne Marie Ghislaine Cleenewerck de Crayencour, conosciuta con lo pseudonimo di Marguerite Yourcenar, nasce l’8 giugno 1903. Sua madre Fernande muore a causa di una febbre puerperale a soli dieci giorni dal parto. La piccola Marguerite viene dunque affidata a una balia, dato che suo padre è un alcolista, dedito al gioco d'azzardo e alle donne.

L’infanzia e gli studi

Marguerite Yourcenar mostra un'intelligenza precoce. A otto anni legge le opere di Racine e Aristofane, imparando latino e greco ancor prima di compiere dodici anni. Nel 1919 si trasferisce a Londra, dove inizia la sua carriera di scrittrice.

 

Scrittrice affermata

Il debutto avviene con il nom de plume Marguerite Yourcenar, anagramma del suo cognome. Ma l'esordio non è in prosa, bensì in poesia. Pubblica a proprie spese la raccolta Le jardin des chimères (Il giardino delle chimere). La prima opera pubblicata da una casa editrice è Alexis o il trattato della lotta vana. Qui per la prima volta Yourcenar affronta il tema dell'omosessualità vissuta come un intenso dramma. Da lì comincia per la scrittrice una carriera che le procurerà la notorietà internazionale.

 

L’amore per Grace Frick

Marguerite Yourcenar incontra Grace Frick nel febbraio del 1937. Si trova nella hall dell'hotel Wagram di Londra. Sta per incontrare Virginia Woolf, quando appare una giovane donna americana, sua coetanea. Tra le due è subito colpo di fulmine. Grace Frick insegna letteratura americana all'università e, durante i quarant'anni d'amore con Yourcenar, non le sarà solo compagna, ma anche sponda intellettuale e strumento di crescita personale e sentimentale.

Grace la esorta a trasferirsi in America e, con il protrarsi della Seconda guerra mondiale, Marguerite rimane lì dodici anni. Da New York la coppia si stabilisce sull'isola di Mount Desert, nel Maine, dove acquistano una casetta chiamata poi Petite Plaisance. Qui la scrittrice vive il momento più nero della sua vita, ma concepisce anche Memorie di Adriano. Con questo libro arrivano finalmente la fama e i riconoscimenti sognati.

La coppia torna in Francia nel 1951. Dopo vent'anni di viaggi e fulgore, devono però fermarsi perché a Grace viene diagnosticato un tumore al seno. La compagna di Marguerite Yourcenar morirà nel 1979.

 

Nel 1980 Marguerite Yourcenar diventa la prima donna ad entrare a far parte della Académie française. Muore sette anni dopo, il 17 dicembre 1987, a Mount Desert, dove aveva scelto di vivere con Grace.

 

I romanzi più famosi di Marguerite Yourcenar

Marguerite Yourcenar libera la sua creatività nel romanzo di ambientazione storica. Un'altra caratteristica dei suoi scritti è l'uso dell'epistola, che le offre la possibilità di svelare il punto di vista più intimo dei suoi protagonisti.

 

Alexis o il trattato della lotta vana (1929)

Alexis è il romanzo d'esordio di Marguerite Yourcenar. Si tratta di un romanzo epistolare scritto in prima persona. Al centro c'è la voce di un musicista, che scrive una lunga lettera alla moglie per dichiararle la propria omosessualità. La prima edizione italiana è curata da Maria Luisa Spaziani nel 1962 e pubblicata da Feltrinelli.

 

Memorie di Adriano (1951)

Marguerite Yourcenar è famosa per il romanzo Memorie di Adriano. Premiato con il Prix des Critiques, il libro è diviso in sei parti, costruito sotto forma di una lunga lettera indirizzata dall'anziano e malato imperatore Publio Elio Traiano Adriano al giovane amico Marco Aurelio, allora diciassettenne, che poco dopo diverrà suo nipote adottivo. Il libro è una autobiografia di Adriano ed è il frutto di un modo nuovo di immedesimarsi nel personaggio. L'autrice immagina che egli scriva una lunga lettera nella quale parla della sua vita pubblica e privata. L'imperatore si trova così a riflettere sui trionfi militari conseguiti, sul proprio amore nei confronti della poesia, della musica e della filosofia, sulla sua passione verso il giovanissimo amante Antinoo. Nella maggior parte delle edizioni in commercio al momento, il libro è corredato alla fine dal Taccuino di appunti, scritti autobiografici sulla sua genesi. Qui si può leggere le ragioni della scelta di Yourcenar di far parlare Adriano, in quando vissuto in un'epoca in cui il culto degli dei era decaduto, ma il cristianesimo non si era ancora insediato. Si può leggere anche la data di inizio della stesura del romanzo: 1924. Infatti, tutto inizia in occasione di un viaggio in Italia, quando Yourcenar visita per la prima volta Villa Adriana e inizia la stesura dei primi taccuini di note delle poi divenute celeberrime Memorie di Adriano.

 

L'opera al nero (1968)

L'opera al nero è un romanzo che vede come protagonista il filosofo, scienziato e alchimista Zenone. Yourcenar lo immagina nato in Belgio nel XVI secolo. La figura di Zenone aiuta l'autrice a indagare il mondo e gli uomini alla ricerca della verità libera dai dettami della Bibbia.

 

Care memorie (1974)

Care memorie è il primo volume che l'autrice ha dedicato a un progetto autobiografico, la trilogia Il labirinto del mondo, di cui sono parti successive Archivi del Nord e Quoi? L'éternité. In questa prima parte, Yourcenar parla del ramo materno della famiglia. L’idea di voler conoscere la storia della famiglia di Fernande nasce alcuni anni prima, dopo essersi recata sulla tomba della madre. Ne deriva un viaggio nei frammenti di ricordi ricevuti "da seconda o decima mano, o nelle cronache familiari e parzialmente autobiografiche", durato un decennio e narrato dal giorno della sua nascita andando indietro nel tempo, alle generazioni che avevano preceduto la sua famiglia, alla ricerca dei suoi antenati. Termina di scriverlo intorno ai 70 anni, durante la malattia della sua compagna. 

 

Le poesie più famose di Marguerite Yourcenar

La poetica di Marguerite Yourcernar alterna e contrappone carnalità e misticismo. Questa duplice tensione irrisolta si estrinseca biograficamente anche nel suo rapporto con la propria omosessualità. All'inizio la rinnega, poi vi si abbandona. Inoltre, le sue liriche coinvolgono anche il tempo, che scorre e non cambia mai, e per questo l'eterno storico l'affascina. Infine, è possibile leggere anche nelle sue liriche un assioma caro alla Yourcenar: si impara a vivere conoscendo se stessi e la sofferenza.

 

Tu non saprai giammai

Tu non saprai giammai è la poesia che Marguerite Yourcenar dedica a sua madre Ferdinande de Cartier de Marchienne, morta di setticemia dieci giorni dopo averla data alla luce. A lei dedica il racconto del lungo viaggio della sua vita, segnata dal trauma della morte della madre, considerato dai critici motore stesso della sua ricerca poetica. Vissuta come colpa segreta, segna le liriche raccolte ne I doni di Alcippe.

 

Tu non saprai giammai

Tu non saprai giammai che la tua anima viaggia

come in fondo al mio cuore un dolce cuore eletto;

e che niente, né il tempo, né altri amori, né l’età,

mai offuscheranno il fatto che tu sia stata.

 

Che la bellezza del mondo ha preso il tuo volto,

vive della tua dolcezza, splende della tua chiarità,

e che quel lago pensieroso in fondo al paesaggio

mi ridice soltanto la tua serenità.

 

Tu non saprai giammai ch’io reggo la tua anima

come una lampada d’oro che mi fa luce mentre cammino;

che un poco della tua voce è passata nel mio canto.

 

Dolce fiaccola, i tuoi sprazzi, dolce braciere, la tua fiamma

mi insegnano i sentieri che tu hai percorso,

e tu vivrai un poco, perché ti sopravvivo.

 

Risposte 

In Risposte, Marguerite Yourcenar sembra dare la sua versione del segreto per una vita felice. Sta tutto nell'imbattersi nella vita medesima, facendosi attraversare, pur rimanendo sé stessi e avendo compassione di ciò che è successo ed ora è nel passato. 

 

Risposte

‒ Cosa hai per consolare la tomba,

Cuore sfacciato, cuore ribelle?

Il frutto maturo si appesantisce e cade.

Cosa hai per consolare la tomba?

‒ Ho il tesoro di essere stato.

 

‒ Cosa hai per sostenere la vita,

Cuore pazzesco, cuore stanco?

Cuore senza speranza, cuore senza invidia,

Cosa hai per sostenere la vita?

‒ Pietà per ciò che deve passare.

 

‒ Cos’hai per disprezzare gli uomini,

Cuore di ghiaccio, facile da spezzare il cuore?

Cos’hai per disprezzare gli uomini?

Cosa sei più di noi?

‒ Capace di disprezzarmi.

 

Erotica

Tra le sue poesie più conosciute c'è Erotica, dedicata all'amore carnale e alla schermaglia sentimentale. 

 

Erotica

Tu il calabrone e io la rosa,

tu la schiuma e io lo scoglio;

nello strano mutamento,

tu la Fenice e io il rogo.

 

Tu, il Narciso, e io la fonte;

io gli occhi che ti specchiano turbato;

tu il tesoro e io la borsa;

io l'onda e in me chi nuota.

 

E tu, le labbra sulle labbra,

tu il languore che la febbre culla,

l'onda che nell'onda si confonde.

 

Ma qual che sia il dolce gioco,

sempre l'anima involandosi nel fuoco,

uccello d'oro, nel cielo azzurro aperto.

Riconoscimenti

Marguerite Yourcenar vince il Prix Femina nel 1968 con L'opera al nero. Riceve il Prix Prince-Pierre-de-Monaco alla carriera nel 1972 e il Grand Prix National des Lettres nel 1974 per Care memorie. Nel 1977 conquista il Gran Premio di Letteratura dell'Accademia francese per Archivi del Nord. Nel 1983 viene nuovamente premiata alla carriera con il titolo Erasmo.

 

Stefania Leo