La seconda guerra mondiale spiegata in modo semplice

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Lo scoppio del conflitto, il ruolo dell’Italia, le battaglie decisive, l’Olocausto e le bombe atomiche: un riassunto.

La Seconda Guerra Mondiale è stato il più grande conflitto armato della storia: tra l’1 settembre 1939 e il 2 settembre 1945, ha visto contrapporsi le cosiddette potenze dell'Asse e gli Alleati. Nel corso della guerra si sono verificati diversi accadimenti, dall’ascesa della Germania nazista all’Olocausto, fino alla Resistenza in Italia e alle due bombe atomiche sganciate dagli Stati Uniti sul Giappone. Ecco un riassunto.

Le cause della seconda guerra mondiale

Le cause della Seconda Guerra Mondiale sono da ricercare nell'espansionismo tedesco in Europa, iniziato quando Adolf Hitler nel 1933 assume il potere: con il Führer come leader assoluto, ben presto iniziano le violazioni della pace sancita nel 1919 a Versailles. Dall’altra parte del mondo, un’analoga politica viene portata avanti dall’Impero del Giappone: insieme all’Italia fascista e alla Germania nazista, darà vita al cosiddetto Asse Roma-Berlino-Tokyo.

Quando scoppia la seconda guerra mondiale

La Seconda Guerra Mondiale scoppia ufficialmente l’1 settembre 1939, quando la Germania invade la Polonia, usando come pretesto un attacco contro la stazione radio tedesca di Gleiwitz, inscenato in realtà  dai servizi segreti di Berlino.

Chi dichiara guerra e a chi nella seconda guerra mondiale

Due giorni dopo l’invasione della Polonia, Francia e Regno Unito dichiarano guerra alla Germania, dando di fatto inizio al conflitto su larga scala. L’8 settembre i primi carri armati tedeschi giungono alle porte di Varsavia, mentre il 17 dello stesso mese, in linea con quanto previsto nel patto di non aggressione Molotov-Ribbentrop, l'Unione Sovietica attacca la Polonia da est.

Il fascismo e la seconda guerra mondiale

Con Hitler al potere, nazismo tedesco e fascismo italiano si avvicinano sempre di più: il Führer è tra l’altro un grande ammiratore di Benito Mussolini, dittatore dell’Italia da oltre dieci anni. Dal 1936 al 1939, soldati tedeschi e italiani combattono Spagna a fianco delle truppe del Franco, che riuscirà a instaurare nel Paese un regime di stampo fascista. Ma quando scoppia la Seconda Guerra Mondiale, nonostante il Patto d’Acciaio con la Germania, Mussolini temporeggia e dichiara la non belligeranza italiana, conscio dell’inadeguatezza dell’esercito. Poi, il 10 giugno 1940 arriva il celebre discorso in cui annuncia l’entrata in guerra.

La propaganda fascista

Durante la seconda guerra mondiale, Mussolini utilizza diversi tipi di propaganda per unire l’Italia, esattamente come accade dall’inizio della dittatura: radio, stampa, cinema, manifesti, cartoline.

Gli schieramenti alleati

I due principali contendenti in campo erano appunto i cosiddetti Alleati (Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Unione Sovietica, Cina), che si contrapponevano alle potenze dell’Asse  (Germania, Italia e Giappone).

Le fasi della guerra spiegate in modo semplice

Ecco i principali eventi della guerra, in ordine cronologico.

1939-1940 - La prima fase del conflitto

Da settembre 1939 ad aprile 1940 la guerra viene combattuta principalmente nei cieli e nei mari: questa fase del conflitto passerà alla storia come “Strana guerra”. Tutto cambia il 9 aprile 1940, quando la Germania lanciò l'invasione della Danimarca e della Norvegia. Sfruttando i principi della "guerra lampo" (blitzkrieg), i tedeschi poco dopo attaccano simultaneamente Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo, per invadere poi la Francia, che capitola poco dopo. Tra maggio e giugno si svolge la battaglia di Dunkerque, che termina con la rocambolesca fuga via mare delle truppe alleate superstiti. Il 14 giugno 1940, la Wehrmacht sfila trionfalmente a Parigi: la Francia viene divisa in una zona militare di occupazione a nord e lungo le coste dell'Atlantico, mentre a sud nasce la Repubblica di Vichy, retta da un governo collaborazionista.

A partire dal 10 luglio, la Luftwaffe dà inizio a una serie di incursioni aerei contro le basi della Royal Air Force britannica. Gli attacchi si allargano a difese costiere, porti e industrie del Regno Unito: è la battaglia d’Inghilterra, ricordata per gli scontri aerei tra la Luftwaffe e la RAF. Nel corso degli attacchi, particolarmente distruttivo si rivela il bombardamento di Coventry del 14 novembre.

L'entrata in guerra dell'Italia, intanto, porta all'apertura di diversi teatri bellici nell'area del Mediterraneo: a fine ottobre, su personale iniziativa di Mussolini, l'Italia attacca la Grecia.

1941-1942 – L’Operazione Barbarossa e l’ingresso degli Stati Uniti

Il 22 giugno prende il via la tentata invasione dell’Unione Sovietica da parte della Germania nazista. L’attacco, nome in codice Operazione Barbarossa, si concluderà definitivamente con un fallimento a causa delle proibitive condizioni atmosferiche. Negli stessi giorni entrano in guerra gli Stati Uniti, fino a questo momento neutrali: succede a seguito dell’attacco di Pearl Harbor, condotto da una flotta di portaerei della Marina imperiale giapponese contro la United States Pacific Fleet, nell'arcipelago delle Hawaii.

Tra il 4 e il 7 giugno 1942 ha luogo la battaglia delle Midway, nel corso della quale gli Stati Uniti respingono con successo l’attacco del Giappone.  

Luglio del 1942 vede invece lo svolgimento della prima battaglia di El Alamein, che vede una prima battuta d'arresto delle forze dell'Asse in Nord Africa. Le truppe tedesco-italiane perdono anche la seconda battaglia di El Alamein, combattuta tra ottobre e novembre.

Non va meglio a Stalingrado, teatro di un’aspra battaglia tra l’estate del 1942 e febbraio 1943, che si risolve con l'annientamento della 6ª Armata tedesca. Si tratta della prima grande sconfitta politico-militare dell’Asse sul fronte orientale: segnerà  l'inizio dell'avanzata sovietica verso ovest.

1943-1944 – Le decisive operazioni da parte degli Alleati

I primi mesi del 1943 vedono la chiusura della lunga campagna dell'Africa settentrionale e, il 9 luglio,
lo sbarco in Sicilia dei reparti alleati. Messa alle strette, dopo la destituzione di Mussolini l’Italia firma l’armistizio con gli Alleati e, di fatto, diventa territorio occupato dai tedeschi.
Il 6 giugno 1944, gli Alleati sbarcano in Normandia nell’Operazione Overlord, invasione anfibia attraverso il canale de La Manica, con l’appoggio di un'imponente flotta aeronavale: ha inizio la campagna di liberazione della Francia.

Qualche mese dopo, Hitler lancia l’ultima disperata offensiva tedesca sul fronte occidentale, nelle Ardenne. Si rivelerà un altro successo degli Alleati.

1945 - La fine del conflitto

Nel 1945 è già da tempo certo che la Germania, sempre più isolata, ha perso la guerra. A inizio anno l’Armata Rossa sovietica lancia una grande offensiva invernale, iniziando ad avanzare verso Berlino: il 27 gennaio i soldati sovietici fanno il loro ingresso nel campo di concentramento di Auschwitz. Hitler, chiuso nel suo bunker di Berlino, si suicida il 30 aprile insieme alla moglie Eva Braun, sposata il giorno prima. Il 7 e l’8 maggio, con due documenti distinti, viene firmata la resa incondizionata della Germania sul fronte occidentale: è la fine delle ostilità in Europa. Ma nel Pacifico si continua a combattere, come dimostrano le celebri battaglie di Iwo Jima e Okinawa, in cui il Giappone sfrutta con una mossa disperata il sacrificio dei kamikaze. Poi, il 6 agosto, il bombardiere B-29 Enola Gay sgancia una bomba all'uranio su Hiroshima. Tre giorni più tardi, un ordigno al plutonio distrugge Nagasaki. Il 2 settembre si arrende anche il Giappone: finisce così la Seconda Guerra Mondiale.

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Il ruolo dell'Italia nella seconda guerra mondiale

L’Italia entra in guerra il 10 giugno 1940 a fianco della Germania, anche per una questione di prestigio nei confronti della Germania: l’esito delle operazioni belliche non sarà quello sperato. Messo in minoranza dallo stesso Gran consiglio del fascismo, il 25 luglio 1943 Mussolini fu destituito e posto agli arresti, rimpiazzato alla guida del governo dal maresciallo Pietro Badoglio. Il 3 settembre, l’Italia firma l’armistizio di Cassibile, reso poi noto cinque giorni dopo. Mussolini, dal 27 agosto detenuto a Campo Imperatore, sul Gran Sasso, viene liberato da un commando di paracadutisti tedeschi e posto a capo della neonata Repubblica Sociale Italiana, voluta da Hitler per governare parte dei territori italiani controllati militarmente dai tedeschi dopo l'armistizio. A seguito della grande insurrezione di massa in tutta l'Italia settentrionale del 25 aprile 1945, Mussolini fugge verso la Germania nascosto a bordo di un convoglio di truppe tedesche: catturato dai partigiani, viene fucilato il 28 aprile.

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LaPresse

L'Olocausto nazista e gli altri crimini di guerra e contro l'umanità

La Seconda Guerra Mondiale viene ricordata per i crimini di guerra e contro l’umanità. Su tutti l’Olocausto (o Shoah), ovvero lo sterminio sistematico degli ebrei, deciso il 20 gennaio 1942 quando, nel corso della conferenza di Wannsee, viene approvata la cosiddetta "soluzione finale". Nel corso della guerra finiscono nei campi di sterminio anche moltissimi rom, che ricordano questo evento come Porrajmos (o Samudaripen). Tra le atrocità commesse dall'esercito regolare tedesco, non si può non citare l'eccidio di Cefalonia: tra il 23 e il 28 settembre 1943, oltre 6.500 soldati italiani vengono fucilati dopo la cattura. Non mancano i crimini di guerra commessi dagli Alleati: un esempio sono le “marocchinate”; ovvero gli stupri e le uccisioni di civili commessi dalle forze coloniali del Corps expéditionnaire français en Italie. E nell’odierna Russia, nella foresta di Katyn', al termine della campagna di Polonia, trovano la morte per mano sovietica circa 22 mila militari polacchi. Mentre in Malesia, almeno 70 mila cinesi vengono rastrellati e in gran parte uccisi dalle truppe giapponesi, nella una purga nota come Sook Ching. Sanguinose rappresaglie contro i civili si verificano anche in Italia.

La resistenza

In tutti i Paesi invasi dalle forze dell'Asse si sviluppano da un lato forme di collaborazionismo e, dall'altro lato, di resistenza. In Italia la resistenza si sviluppa a partire dall’armistizio del 1943: lungo la Penisola si verificano le azioni di guerriglia più violente e le repressioni contro la popolazione civile più sanguinose. Solo per citare le più famose: strage di Marzabotto, eccidio delle Fosse Ardeatine, eccidio di Sant'Anna di Stazzema.

Le conseguenze della seconda guerra mondiale

La Seconda Guerra Mondiale ha avuto grandi conseguenze a livello politico, economico e sociale, senza dimenticare ovviamente il tributo di vite umane, tra vittime militari e civili.

Quante persone sono morte

Nel più grande conflitto armato della storia hanno perso la vita tra i 55 e i 60 milioni di individui: difficile avere un numero esatto.

Cosa è cambiato dal punto di vista politico

Dal punto di vista politico, al termine della Seconda Guerra Mondiale ha inizio la cosiddetta Guerra Fredda, che per oltre quattro decenni tra il blocco vedrà opposte le due potenze principali emerse vincitrici dalla seconda guerra mondiale: gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica. Le potenze europee escono dal conflitto ridimensionate (basti pensare alla Germania, divisa in due) e prende il via il fenomeno della decolonizzazione: l’Italia in particolare perde il suo intero impero coloniale ed è costretta a fare concessioni territoriali, soprattutto a favore della Jugoslavia. Con il referendum nel 1946, gli italiani aboliscono la monarchia e passano alla repubblica.

Quali sono stati gli effetti economici e sociali

Al termine del conflitto, l'Europa completa il processo di involuzione iniziato con la Prima Guerra Mondiale perdendo definitivamente il primato politico-economico mondiale, assunto in buona parte dagli Stati Uniti d'America. Dal punto di vista sociale, la distruzione di numerose città porta a milioni di profughi e sfollati. Inoltre, nel 1945 è abolita la Società delle Nazioni, che ha chiaramente fallito nel prevenire la guerra: al suo posto nasce l'Organizzazione delle Nazioni Unite.

Matteo Innocenti

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