Alla scoperta della tomba di Tutankhamon (e del suo tesoro)

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Tra le poche sepolture arrivate intatte fino a i nostri tempi, la tomba di Tutankhamon è la più famosa della storia egiziana. Scopriamo di più.

La tomba di Tutankhamon è la più famosa della storia d'Egitto, nonché una delle più importanti per il progresso dell'archeologia mondiale. La ragione? È una delle poche sepolture intatte arrivate fino a noi. Ed essendo l'unica di un sovrano del tempo, è anche la più ricca. Per questo si parla di "tesoro di Tutankhamon", stimato in un valore approssimativo di 300 mila euro.

Breve storia del Faraone bambino

Nebkheperura Tutankhamon, conosciuto solo come Tutankhamon, fu un faraone egizio della XVIII dinastia. Ha regnato durante l'epoca storica conosciuta come Impreo o Nuovo Regno. Alla scomparsa di Smenkhara, Tutankhamon salì al trono giovanissimo: aveva tra i 9 e i 10 anni. La sua genealogia è tuttora incerta, anche se l'ipotesi più accreditata è quella secondo la quale i suoi genitori fossero Akhenaton e Nefertiti. Al giovanissimo re venne affiancato un Consiglio di Reggenza costituito dal Padre Divino Ay.

Il re soffriva di piede equino, aveva malformazioni anche al piede sinistro, soffriva della malattia di Köhler e, nonostante la giovanissima età, era alquanto fragile e necessitava di bastoni per camminare a causa anche delle ossa necrotiche e della frattura alla gamba sinistra. Il soggetto era perciò profondamente debilitato. Si ipotizza che un'infezione malarica gli sia stata fatale, ma la causa della morte non sembra univoca.

Il regno di Tutankhamon durò relativamente poco. Le opere più rilevanti sono i tempi di Karnak e Luxor, nonché la statua in posa da offerente in granito nero e quella di sé nelle sembianze di Amon. Un monumento, rappresentante Tutankhamon e la grande sposa reale Ankhesenamon seduti, si trova nel complesso templare di Luxor. Ramses II usò questa creazione, facendo sostituire i cartigli dei due sposi con quello suo e della regina Nefertari.

Novembre 1922: l’incredibile scoperta di Howard Carter

Il giovane faraone fu sepolto in quella che oggi è nota come Kv62, ovvero la tomba di Tutankhamon. Si tratta della 62esima delle 65 sepolture principali, ma la numerazione non ha nulla a che fare con la progressione al trono dei suoi titolari. A scoprirla fu Howard Carter che, grazie alle sovvenzioni di Lord Carnarvon, portò alla luce una delle poche sepolture quasi intatte dell'antico Egitto. La scoperta avvenne il 4 novembre 1922.

Il primo a toccare qualche reperto della Kv62 fu Theodore Davis, un eccentrico avvocato statunitense interessato ai tesori della valle. L'interessamento di Lord Carnarvon portò l'archeologo professionista Howard Carter, in aperta polemica con Davis, a lavorare nella valle. Dal 1907 al 1914 gli scavi consentirono di scoprire alcune tombe. A interrompere il sodalizio fu la prima guerra mondiale. 

Gli scavi ripresero nel 1917, ma nel 1922 fu annunciato a Carnarvon che la concessione per gli scavi non poteva essere rinnovata. Ma, convinto il lord inglese, il 1° novembre 1922 Carter fece spostare il campo di scavo proprio dinanzi all'ingresso della tomba KV9 di Ramses VI, faraone della XX dinastia, in un settore di forma triangolare dove aveva già lavorato parecchi anni prima, ma che aveva incomprensibilmente abbandonato. Il 4 novembre 1922 fu scoperto il primo gradino di una scala che dava accesso a un ipogeo: era la tomba tanto cercata di Tutankhamon.

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LaPresse

La camera del tesoro

La tomba di Tutankhamon fu scavata in una grotta sotterranea, grazie al lavoro degli scalpellini del faraone, che diedero forma a stanze rettangolari. La scalinata è composta da 16 gradini e un corridoio in leggera discesa. Segue l'anticamera che porta alla camera funeraria, in cui c'erano i sarcofagi e l'annesso. Da questo luogo si accede alla camera del tesoro. Tuttavia, nonostante il suo nome, nella camera del tesoro non furono immagazzinati oggetti di grande pregio. Qui Carter ritrovò oggetti del corredo funebre e la statua di Anubi, oltre ai vasi canopici.

Gli oggetti funerari più famosi

Nella tomba di Tutankhamon sono stati ritrovati 5.398 pezzi, ma ce ne sono alcuni che sono entrati nell'immaginario collettivo per la loro importanza e bellezza. Nonostante la sepoltura sia stata allestita in fretta e furia per la morte improvvisa del sovrano, al suo interno sono stati ritrovati tesori di incredibile bellezza. Statue, sarcofagi, un trono, letti, cocchi, armi, gioielli e tanti altri beni erano stati posti accanto al sovrano per accompagnarlo nell'aldilà.

La Maschera funeraria

La maschera funeraria di Tutankhamon venne portata alla luce, e vista per la prima volta dagli archeologi, il 25 ottobre 1925, ovvero quasi tre anni dopo la scoperta della tomba, e riproduce le fattezze del giovane re. Misura circa 54 cm in altezza, 39,3 cm in larghezza e 49 cm in profondità.

Il trono

Nella tomba furono trovati diversi troni e sedie. Il più prezioso è il trono dorato, un manufatto di straordinaria armonia e perfezione tecnica. La struttura è ricoperta di lamine d'oro e d'argento, impreziosita da turchesi, corniola e finissimi intarsi in vetro verniciato. Finemente decorato, ritrae anche scena di vita quotidiana, di amore e tenerezza tra il sovrano e la sua regina.

Il pettorale e la cometa di ghiaccio

All'interno della tomba di Tutankhamon fu trovato anche un misterioso pettorale d'oro e pietre preziose. Al centro c'è una pietra traslucida lavorata a forma di scarabeo. È ricavata da una pasta vitrea giallastra di silicio che proviene dal deserto libico. Questo Libyan Desert Glass è un materiale molto prezioso che, secondo recenti studi, è derivato dall'esplosione di una cometa di ghiaccio sopra il deserto, avvenuta alcuni milioni di anni fa.

Il pugnale

Nella tomba di Tutankhamon, tra le bende della sua mummia, sono stati rinvenuti due pugnali. Il primo, d'oro, è stato surclassato dal secondo, fatto di una lega di ferro molto particolare. Fu soprannominato il pugnale caduto dal cielo". L'arma era costituita di ferro, ma con un'alta percentuale di nichel. Questa composizione, bizzarra per un manufatto dell'età del Bronzo, è finito al centro di una ricerca. I risultati hanno certificato l'origine meteorica del metallo.

Il sarcofago

Per arrivare al corpo di Tutankhamon, Carter e i suoi uomini dovettero scoperchiare una sorta di complesso sistema di sepolcri. La mummia del giovane, rivestita di gioielli nonché della maschera funeraria d'oro e lapislazzuli, era sistemata in una specie di matrioska, costituita da ben quattro scrigni e quattro sarcofagi incastrati l'uno dentro l'altro. L'ultimo era realizzato con 110 chili d'oro e incollato da uno spesso strato di resina nera.

I gioielli

Tra i numerosi giri di bende, la mummia di Tutankhamon portò con sé oltre 150 tra amuleti, anelli, bracciali e collane.

La ciocca di capelli della regina Tiye, la nonna

Nella tomba di Tutankhamon fu ritrovato un piccolo sarcofago, in cui era custodita una ciocca di capelli color rame quasi perfettamente conservati. Sull'oggetto era scritto il nome di Tiye, nonna del sovrano. Questo ritrovamento ha permesso anche di gettare luce sull'albero genealogico del sovrano.

I vestiti, il cibo, le bevande

Nella tomba furono ritrovati anche vestiti, cibo e bevande, oltre a oli e unguenti preziosi. Tuttavia, questa parte del corredo funebre era in estremo disordine a causa delle incursioni che la tomba aveva subito in passato, anche se i ladri avevano trafugato solo oggetti di poco valore.

Il mistero dei feti mummificati

All'interno della tomba di Tutankhamon vennero rinvenute tre mummie: quella del re e quelle di due piccoli feti di sesso femminile. Si crede che si tratti delle figlie del re. Infatti, era cultura del tempo seppellire i figli dei sovrani nella stessa tomba paterna.

Il mistero della tomba della madre, Nefertiti

Il messaggio nascosto dietro alcuni cartigli nella tomba di Tutankhamon ha recentemente riportato in auge la teoria secondo cui la regina Nefertiti sarebbe sepolta in una camera connessa all'ipogeo del figlio. La teoria è stata avanzata da Nicholas Reeves, che ha analizzato il cartiglio, rinvenendo alcune modifiche successive al periodo di sepoltura.

La leggenda della maledizione di Tutankamon

Quando si parla della tomba di Tutankhamon, non si può fare a meno di menzionare la maledizione connessa al giovane faraone. Alcune ricerche hanno dimostrato che si tratta di una trovata pubblicitaria dell'epoca. La teoria è che gli autori della violazione della tomba sarebbero morti nei mesi successivi alla scoperta. Ma l'unico a subire questo destino fu Lord Carnarvon, già indebolito dal clima egiziano. Infatti, il finanziatore della scoperta morì nel 1923, un anno dopo il ritrovamento della tomba.

Dove si trova oggi la mummia

È possibile visionare la mummia di Tutankhamon nella Valle dei Re.

5 curiosità su Tutankhamon

Ci sono molte curiosità attorno alla tomba di Tutankhamon.

  • Tra queste, il dialogo che annunciò la scoperta della sepoltura. Dopo cinque anni di scavi infruttuosi, Carnarvon voleva tagliare i finanziamenti, ma Carter lo convinse a investire di nuovo. Quando l'archeologo scoprì i gradini, il conte chiese: «Riuscite a vedere qualcosa?». La sola cosa che l'archeologo riuscì a rispondere fu: «Sì, cose meravigliose».
  • La camera funeraria fu aperta nel febbraio del 1923, ma alla mummia di Tutankhamon si arrivò solo nel 1925. Il faraone era infatti protetto da quattro sarcofagi a matrioska.
  • Nonostante il suo regno sia durato poco, Tutankhamon è diventato il più famoso dei sovrani egiziani perché la sua tomba ha svelato molti tesori, arrivando al Novecento praticamente intatta.
  • Tuttavia, per conservare il corpo del re, furono impiegate resine molto appiccicose, che riuscirono a incollare persino la pesante maschera funeraria in oro al volto del faraone. Tutto questo ha ostacolato gli esami successivi necessari per accertare le cause della morte del faraone.
  • Tutankhamon è stato sposato con la regina Ankhesenamon, figlia di Akhenaton, presunto padre anche del faraone. Quando il padre morì, regina Ankhesenamon divenne sposa del suo fratellastro, con il quale ebbe due figli nati morti, come è poi stato accertato dai ritrovamenti nella sua tomba.
     

Stefania Leo