Le eccellenze culinarie italiane: la forza Made in Italy di una secolare tradizione gastronomica

La cucina italiana: una combinazione perfetta di ottima qualità, tradizioni centenarie, cura minuziosa del dettaglio e passione consolidata per il “bello fatto bene”. Nel campo agroalimentare l’eccellenza Made in Italy non ha rivali: una volta abbandonati (o accettati?) gli stereotipi legati ai cibi che più ci rappresentano all’estero (il classico mix pasta e pizza), il vasto pubblico internazionale può concentrarsi su quelli che sono i prodotti nostrani più esclusivi e ricercati al mondo.

Un viaggio da nord a sud alla scoperta di profumi, sapori e usanze che diventano peculiarità di terre affascinanti e uniche nel loro genere: l’Italia è il primo Paese europeo per quanto riguarda il numero di prodotti formalmente riconosciuti con le importanti sigle DOP, IGP e STG; 266 beni culinari nostrani, che rappresentano il 21,4 % di tutti i riconoscimenti rilasciati all’interno dell’Unione Europea.

Una percentuale importante, che conferma la posizione strategica italiana in un mercato mondiale non più alla ricerca della quantità ma che fa della qualità una caratteristica essenziale, imprescindibile.

Naturalmente, ottenere gli elogi della comunità internazionale e diventare un punto di riferimento nel mercato alimentare non è immediato: la sigla DOP (che indica i prodotti a Denominazione di Origine Protetta) è un marchio di tutela giuridica, un sigillo che lega inscindibilmente la produzione e le speciali caratteristiche di un prodotto al territorio specifico in cui vengono realizzate. Un marchio strategico il cui obiettivo è sicuramente quello di tutelare le eccellenze gastronomiche, che spesso diventano protagoniste di spicco di esilaranti (ma pur sempre dannose) contraffazioni.

L’universo agroalimentare italiano in particolare è sempre più frequentemente vittima di emulazioni: il Parmigiano Reggiano DOP si trasforma così in “parmezano” in Spagna, il Prosciutto di Parma DOP diventa “Jambon de Parme” nelle terre dei nostri cugini d’Oltralpe e gli Usa si reinventano produttori numeri uno di Culatello (un’altra eccellenza DOP della Bassa Parmense).

Nonostante i tentativi continui di imitare a tavola l’Italian way of life, una ricca fetta di consumatori riconosce, apprezza e valorizza la nostra produzione enogastronomica, che è in grado di soddisfare anche i commensali più esigenti, dall’antipasto al dessert.

 

“Verrò, ma deve essere una cena seria. Odio le persone che prendono i pasti alla leggera"

 

Questa citazione dello scrittore inglese Oscar Wilde ben rappresenta quella che può essere definita la cultura italiana a tavola fatta di passione, lealtà e impegno profuso. In un’ipotetica cena perfetta tutti i prodotti sono firmati DOP: il Parmigiano Reggiano introduce il cosiddetto appetizer, accompagnato dal Prosciutto Crudo di Parma e dal prelibato Culatello.

Le scaglie di Parmigiano sono l’ideale per accogliere miele, noci e mostarde di frutta di stagione; il Prosciutto Crudo di Parma e il Culatello invece si possono gustare assieme a sottili fette di pane leggermente scottato, in compagnia di pomodorini e cruditè, perfetti per stimolare l’appetito.

Il primo piatto per eccellenza, la pasta, è ormai diventato sinonimo della parola Italia? Parliamo allora delle seconde portate: un percorso gastronomico che ci porta in Sicilia, l’isola italiana più famosa al mondo, dove possiamo trovare il Tonno Rosso Siciliano, uno dei prodotti più esclusivi e preziosi di una terra rara, unica.

Il Tonno Rosso è una specie deliziosamente squisita, con una polpa soda, consistente e compatta: con i suoi tre metri di lunghezza è uno dei pesci più grandi del Mediterraneo ed una delle varietà più pregiate, lavorate artigianalmente nelle secolari tonnare siciliane.

Ogni grande cena necessita ovviamente di un gran finale: un cammino che ci porta alle pendici dell’Etna, dove sorge la cittadina di Bronte, ventimila abitanti, principalmente impiegati nella produzione e distribuzione di uno dei prodotti più speciali del mondo, il pistacchio.

Soprannominato “Oro Verde”, il Pistacchio Verde DOP di Bronte si contende il mercato internazionale con un unico imponente rivale, la Turchia. Mentre le popolazioni turche sperimentano un nuovo impiego delle bucce dei pistacchi per produrre energia pulita, l’industria alimentare siciliana focalizza l’attenzione su questa pianta, che nasce incredibilmente da un territorio vulcanico.

I dessert più semplici, ma realizzati con passione, sono sempre i meglio riusciti (e apprezzati): il pistacchio di Bronte DOP diventa così protagonista dell’ultima portata e con la complicità del pan di Spagna e della crema pasticciera conclude un viaggio virtuale tra le prelibatezze delle regioni italiane, un sublime racconto di sapori nostrani.

Apprezzare quello che spesso si dà per scontato: ripartire dalle proprie radici e approfondire la conoscenza della terra in cui si vive possono essere le armi di cui abbiamo bisogno per iniziare un nuovo cammino, per riconoscere il valore di un’Italia che ha tanto da offrire in termini di qualità e passione per tutto ciò che in primis è amore per il cibo, e che soltanto poi diventa business.

Note Bibliografiche:

“La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, Pellegrino Artusi, 1891
“Prodotti tipici d’Italia – Dalla A alla Z tutte le Dop, Igp e Specialità Tradizionali”, Collana ViaggiLibri, 2006

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