Il manierismo arte di corte

Il manierismo divenne lo stile delle corti, in Italia come in Europa: un'arte colta, aristocratica, basata sulle iconografie preziose, sui riferimenti dotti, sulle allegorie complicate. Ne fu un esempio alla corte medicea l'attività (ca 1540-70) di G. Vasari e dei manieristi michelangioleschi: Bernardo Buontalenti (1513-1608), Bartolomeo Ammannati (1511-92), Giambologna , B. Cellini . A Mantova lavorò come decoratore Francesco Primaticcio (Bologna, 1504-Parigi 1570) che fu, insieme ad altri artisti italiani attivo per Francesco I al castello di Fontainebleau, dove la presenza degli artisti italiani diede vita alla famosa scuola di Fontainebleau . Il manierismo fu cultura celebrativa e aulica, nell'ambito della quale l'architettura si faceva scenografia (Vasari, sistemazione degli Uffizi; Ammannati, ampliamento di Palazzo Pitti), la scultura oscillava tra gli opposti termini del gigantismo magniloquente (Ammannati, Fontana del Nettuno) e del preziosismo dell'oggetto di oreficeria (Cellini, Saliera per Francesco I, Parigi, Louvre), la pittura assumeva le diverse valenze del grande affresco celebrativo (Vasari) e del ritratto enigmatico e formale (Bronzino), il simbolo visivo e concettuale più evidente è il celebre Studiolo di Francesco I (Fontainebleau).

A Roma la parabola architettonica di Jacopo Barozzi detto il Vignola (1507-73), dalle licenze inventive di Villa Farnese a Caprarola e di Villa Lante a Bagnaia alla nuova codificazione della Chiesa del Gesù a Roma e l'attività di pittori come Vasari, Francesco Salviati (1510-63), Daniele da Volterra aprirono la via all'accademismo eclettico degli Zuccari (Taddeo, 1529-66; e Federico, 1540/43-1609) e di Giuseppe Cavalier d'Arpino (1568-1640). Verso la fine del Cinquecento, proprio dal centro manierista di Bologna, che aveva conosciuto l'arte raffinata del Parmigianino e di Nicolò dell'Abate, partì quel movimento di reazione antimanierista bandito dai Carracci che, rifluito a Roma, diede vita all'accademia.

Lo stile delle corti ebbe vita più lunga in Europa, nella sua accezione più "cortigiana": nella Praga di Rodolfo II con Bartholomeus Spranger (1546-1611) e Hans von Aachen (1552-1616); nei Paesi Bassi, in Baviera e, in un ultimo guizzo di autentica forza di stile, in Spagna, con l'esperienza del Greco.