Neorealismo

Il neorealismo è stata la corrente pittorica che, nel secondo dopoguerra italiano, sviluppò sulla base dell'impegno ideologico un linguaggio formale aderente alla tematica del realismo socialista, assumendo la medesima etichetta del cinema italiano dello stesso periodo.

La ricerca di una pittura realista pervenne a soluzioni individuali di estremo interesse per serietà di ispirazione e qualità di impostazione stilistica, quando questi requisiti riuscirono ad arginare l'aggressività enfatica dei contenuti. Essa coincise con i problemi e le aspirazioni di una generazione divisa tra le critiche sociali e il richiamo della prepotente personalità di Picasso, che la pittura italiana scoprì dopo il 1945 e che divenne tramite essenziale per quella presa diretta della realtà che fornì alla pittura del neorealismo la linfa più autentica e vitale. Protagonisti della pittura neorealista furono gli artisti del Fronte Nuovo delle Arti.

In architettura il termine neorealismo è legato a realizzazioni che, intorno agli anni Cinquanta, segnarono il passaggio dal repertorio razionalista e internazionale a esperimenti di riutilizzazione di forme architettoniche legate alla tradizione, nel tentativo di riprendere contatto con la realtà, di mettere in risalto con una visione nuova e critica le cose circostanti. Il movimento architettonico si può restringere a poche significative opere, anche perché si esaurì in breve. Si ricordano soprattutto le case di Mario Ridolfi (1904-1984) a Roma e Terni; il quartiere Tiburtino a Roma, considerato come l'esempio più cospicuo dell'architettura neorealista.

Renato Guttuso

Il pittore Renato Guttuso (Bagheria 1912 - Roma 1987), durante i soggiorni a Milano e a Roma, venne a contatto con i gruppi antinovecentisti. Nel 1940 aderì a Corrente e nel dopoguerra fu tra i fondatori del Fronte Nuovo delle Arti; dal 1949 è stato il maggiore esponente della tendenza neorealista. La sua figurazione passò da una fase espressionista fino al 1945 (Crocifissione, 1941) a una neocubista fino al 1949 (Cucitrice con drappo rosso, 1947, Roma, collezione privata), per approdare quindi al neorealismo (La battaglia di Ponte Ammiraglio,1952, Milano, collezione privata; Rock and roll 1958, Roma, Galleria Nazionale d'arte moderna; I funerali di Togliatti, 1972, Bologna, Galleria d'arte moderna; La Vucciria, 1974, Palermo, Università).

Aligi Sassu

Aligi Sassu (Milano 1912 - Palma di Maiorca 2000) maturò le sue prime esperienze pittoriche nell'ambito del secondo futurismo. All'inizio degli anni Trenta sviluppò una personale espressione pittorica antinovecentista. In questo periodo diede vita ai nuclei tematici degli uomini rossi, dei caffè, dei ciclisti, poi dei cavalli verdi e dei partigiani, risolti pittoricamente con la preminenza del colore. Fu tra gli animatori del gruppo di Corrente e nel dopoguerra fu tra gli esponenti del neorealismo. Realizzò anche opere di scultura, cicli di affreschi, mosaici (nell'abside della chiesa del Carmine a Cagliari, 1957), vetrate e scenografie.