Il recupero della figura: da Chagall alla Nuova oggettività

Scuola di Parigi

Come "scuola di Parigi" viene convenzionalmente indicata, più che una scuola vera e propria, una stagione che ebbe per protagonisti alcuni artisti che si erano riuniti a Parigi nel primo dopoguerra. Il gruppo era formato da personalità accomunate dal fatto di appartenere alla stessa generazione, dalla condizione di esuli ebrei pervenuti nella capitale francese da diversi paesi e soprattutto dal desiderio di aggiornamento artistico e culturale, di cui Parigi offriva testimonianza con le varie esperienze d'avanguardia. I principali esponenti della scuola furono il russo M. Chagall, l'italiano A. Modigliani , il lituano C. Soutine, il francese G. Ruoault, il romeno C. Brâncusi e altri. Punti di contatto nelle loro singolari esperienze artistiche, sulle quali non poco influirono i rapporti col cubismo e il fauvisme, sono riscontrabili in una comune visione espressionista e inquieta scaturita da complesse e intime esigenze morali.

Marc Chagall

Marc Chagall (Vitebsk 1887 - S.-Paul-de-Vence 1985), nato in Russia da una famiglia ebraica di umili condizioni, fece il suo esordio come pittore intorno al 1908. Dopo un breve soggiorno parigino, allo scoppio della guerra fece ritorno in Russia, sua terra d'origine, dove partecipò all'azione culturale rivoluzionaria, fondando un'accademia aperta a tutte le nuove tendenze. Nel 1922 il dissenso nei confronti del nuovo regime sovietivo lo indusse a tornare in Francia, dove si stabilì definitivamente prima a Parigi e poi a Vence. La scomposizione delle immagini che Chagall evoca dal fondo della sua anima russo-ebraica è realizzata in chiave onirico-fantastica: tale operazione sull'immagine risente della lezione del fauvismo, soprattutto di quello di Matisse, e del cubismo, alla cui visione spaziale già nel 1911 appartengono Il poeta (Filadelfia, Museum of Art) e Io e il mio villaggio (New York, Museum of Modern Art), ed è anticipatrice del surrealismo.

Le scene e le fantasie popolari, le figure volanti sul villaggio natale, i violinisti solitari, resi con una tavolozza di colori molto intensi, trasfigurano la cronaca del presente nella simultaneità d'un sogno ( Il violino, 1912-13, Amsterdam, Stedelijk Museum; Acrobata, 1914, Buffalo, Albright-Knox Art Gallery). Oltre alla intensa produzione pittorica, che comprende ritratti, paesaggi, fiori, coppe, figure bianche (Rabbino 1914, Venezia, Museo d'Arte Moderna di Ca' Pesaro), non vanno dimenticate le illustrazioni per Le anime morte di Gogol', per le Favole di La Fontaine e per le Notti arabe (1931), le scenografie e i costumi dei balletti Aleko (1942-43) e L'uccello di fuoco di Stravinskij (1945-46) per il coreografo teonide Massine. Tra i suoi ultimi grandi lavori si pongono le vetrate per la cattedrale gotica di Metz (1960), le dodici vetrate per la sinagoga del policlinico Hadassah (Gerusalemme) e quelle per il palazzo dell'ONU a New York, la decorazione del soffitto dell'Opéra di Parigi (1964) e il trittico di arazzi con le scene raffiguranti la Creazione, l' Esodo e l' Entrata in Gerusalemme (1967-68).

Georges Rouault e Chaïm Soutine

Georges Rouault (Parigi 1871-1958) fu pittore, incisore e scrittore. Dopo un periodo di apprendistato come pittore e poi restauratore di vetrate, nel 1890 iniziò studi regolari di pittura. Il suo linguaggio si delineò tra il 1905 e il 1907 sotto l'impulso di precisi moventi spirituali e sociali, scaturiti da una sincera e drammatica sensibilità religiosa; i temi prediletti dei giudici, del circo, delle prostitute ricorrono in immagini di intensa espressività. Nel 1914 iniziò a incidere stampe, trovando nella perentorietà del segno grafico nuove possibilità espressive per sottolineare il valore plastico della forma, come dimostrano le 58 tavole del Miserere portate a termine nel 1928. A partire dal 1915 le qualità della sua pittura mutarono: alla levigata trasparenza dei colori venne sostituendosi una materia cromatica di più nutrito impasto e di più ricca varietà di toni. È l'epoca delle grandi composizioni sui temi abituali, di cui esempio superbo è il Vecchio re (1936, Pittsburgh, Carnegie Institute). Nel 1926 Rouault pubblicò i Souvenirs intimes, seguiti, nello stesso anno, dalla pubblicazione dell'album Georges Rouault, con testo del filosofo Jacques Maritain. Dal 1940 l'artista si consacrò esclusivamente alla pittura sacra. Nel 1945 eseguì i cartoni per le vetrate della chiesa del Plateau d'Assy.

Il pittore ebreo lituano Chaïm Soutine (Smilovic, Minsk 1894 - Parigi 1943) ebbe vita travagliata e infelice. Fu amico di A. Modigliani. Dipinse paesaggi tormentati dai colori accesi e stridenti, ritratti pervasi da un'inconfondibile e profonda tristezza (Alberi contorti, 1921, New York, Collezione Colin; Giorno di vento ad Auxerre, 1939, Washington, Phillips Collection; Grande albero, S. Paolo del Brasile, Museu de Arte de São Paulo).

Constantin Brâncusi

Lo scultore romeno Constantin Brâncusi (Prestisani-Gorj 1876 - Parigi 1957), studiò all'Accademia di Belle Arti di Bucarest e poi a quella di Parigi. Attorno al 1907 iniziò a studiare la scultura africana, che lo attrasse per la semplicità formale. Nel 1908 eseguì alcune sculture intitolate Il bacio (monumento funerario in pietra nel cimitero di Montparnasse, e a Filadelfia, Museum of Art), opere scarne ed estremamente essenziali. La sua ricerca ha sempre mirato a cogliere il seme originario della forma plastica, a realizzare forme assolute, astrazioni di tutte le possibili forme reali, e "primitive", in quanto riferibili al mondo contadino romeno, del quale si è sempre sentito diretto discendente (Maiastra, 1912, Filadelfia, Museum of Art; Il neonato, 1920, New York, Museum of Modern Art; Uccello nello spazio, 1940, Venezia, collezione P. Guggenheim; tutte opere conosciute in molteplici versioni).