I principi contabili intrenazionali

Le informazioni sulla solidità finanziaria ed economica dell’impresa sono del massimo interesse per una molteplicità di soggetti al di là della direzione aziendale, dei soci e degli
altri principali stakeholder. Si pensi per esempio a società che intendano acquisire il controllo dell’impresa o assumervi una partecipazione e, in generale, agli investitori
finanziari. Questo interesse si è allargato ai mercati esteri attraverso il processo della globalizzazione e della liberalizzazione dei mercati finanziari. Esso però incontra un ostacolo nella scarsa trasparenza e comparabilità dell'informativa societaria, generate dall'uso di principi contabili differenti. L’impegno per la definizione di principi contabili omogenei e condivisi è stato fatto proprio dalla Commissione europea. Dopo l’emanazione di alcune direttive che disciplinavano il contenuto minimo del bilancio d’esercizio e consolidato di una società, nel 2002, ma a decorrere dal 2005, la commissione ha introdotto l’obbligo di predisporre bilanci in conformità ai principi contabili internazionali. La norma si rivolge innanzitutto alle società quotate in mercati regolamentati europei che redigono bilanci consolidati, ma prevede nello stesso tempo la facoltà per gli Stati membri
dell’Unione Europea di estendere tale obbligo anche alle società non quotate, nonché alla redazione dei bilanci non consolidati.

Che cosa sono i principi contabili internazionali?
I principi contabili internazionali (International Financial Reporting Standards in sigla IFRS, ma noti in precedenza come International Accounting Standards, in sigla IAS) sono
emessi dallo IASB (International Accounting Standard Board, organismo che dal 2001 ha raccolto l'eredità del precedente IASC (International Accounting Standards Committee),
ente indipendente privato con lo scopo di migliorare e armonizzare le modalità della redazione dei bilanci d’esercizio e delle informazioni finanziarie in genere. In Italia
i principi contabili internazionali sono indicati dalla CONSOB come base di riferimento per la revisione dei bilanci. Con il rispetto dei principi contabili internazionali si ottiene
la comparabilità delle informazioni contabili, condizione necessaria per il libero movimento dei capitali al di fuori dei vari confini nazionali.
In precedenza (2000) la IOSCO (International Organization of Securities Commissions), l’organizzazione che rappresenta le commissioni di vigilanza dei mercati di borsa del
mondo, aveva già annunciato la decisione di raccomandare alle commissioni di borsa (tra cui la CONSOB) di accettare bilanci conformi agli IAS ai fini di offerte transfrontaliere
e di quotazioni di emittenti esteri.
In Italia il legislatore ha optato per la diffusione ampia dei principi contabili internazionali introducendo con decorrenza dal 2006 - la facoltà o l’obbligo di utilizzare i principi
IFRS a numerose categorie di soggetti ai quali la norma europea non era applicabile in via obbligatoria. In particolare, l'obbligo relativo al bilancio consolidato decorre dal 2005 per società quotate, società con strumenti finanziari diffusi, banche ed enti finanziari vigilati, imprese di assicurazione, mentre la norma è solo facoltativa per le altre società consolidate o che redigono il bilancio consolidato. Per quanto riguarda il bilancio di esercizio individuale, l'utilizzo dei principi IFRS è obbligatorio a partire dal 2006 per società quotate, società aventi strumenti finanziari diffusi, banche ed enti finanziari vigilati, imprese di assicurazione, mentre è facoltativo per le altre società consolidate o che redigono il bilancio consolidato. In entrambi i casi, per tutte le altre società la facoltà è subordinata all'emanazione di una norma ad hoc. Sono sempre escluse le
imprese minori. La scelta, una volta operata, non è revocabile salvo casi eccezionali.
Per quanto riguarda le piccole e medie imprese, si attende la pubblicazione di una specifica disciplina del bilancio da parte dello IASB.